LIBRETTO E MEDITAZIONI VIA CRUCIS, VENERDÌ SANTO 2023
Un giovane ucraino e un giovane russo pregano insieme alla Via Crucis di stasera a cui non prenderà parte Papa Francesco a causa del freddo. È prevista alla decima stazione e il titolo della meditazione in cui i due ragazzi raccontano la loro esperienza è “Voci di pace dai giovani dell’Ucraina e della Russia“. Affideranno un appello a Gesù affinché “ci sia la pace in tutto il mondo” e tutti possano essere fratelli. C’è stato grande silenzio attorno alla Via Crucis 2023 e assoluto riserbo, inedito nella recente storia della Chiesa. Solitamente il libretto con i testi delle meditazioni della Via Crucis viene reso disponibile in vista dell’appuntamento, ma quest’anno è stato fornito a ridosso della processione, quindi solo nel pomeriggio. Ma come l’anno scorso si parlerà dell’attualità internazionale e della guerra in Ucraina.
Una scelta verosimilmente legata a quanto accaduto l’anno scorso, cioè alle polemiche suscitate dalla presenza in una stazione di una donna russa e una ucraina insieme. Dunque, quest’anno prevale la massima prudenza, con testi del Libretto e le meditazioni della Via Crucis 2023, ma non sono mancate comunque le indiscrezioni. Come quella sul titolo scelto da Papa Francesco per la Via Crucis di questa sera al Colosseo, “Voci di pace in un mondo di guerra“, dedicata alle guerre nel mondo e alla forte richiesta di pace, che ha poi trovato conferma quando il Vaticano ha ufficializzato il libretto.
TERZA GUERRA MONDIALE A PEZZI NEL LIBRETTO DELLA VIA CRUCIS 2023
I rifugiati dei vari Paesi in guerra porteranno la croce da una stazione all’altra. Nelle meditazioni del libretto della Via Crucis 2023 ci sarà spazio per le vittime di quella che Papa Francesco definisce la “terza guerra mondiale a pezzi“. Dall’Ucraina alla Nigeria, dall’Iraq al Sud Sudan, passando per la Siria e la Repubblica Democratica del Congo. Nelle stazioni, però, ci sarà anche un cenno alla persecuzione dei cristiani in alcune aree del mondo, a partire dal Medio Oriente, e alle tensioni che stanno riemergendo in alcune zone, come nei Balcani. Per le diverse zone del mondo si è deciso di indicare le grandi regioni, invece nel caso dell’Europa sono stati menzionati i due popoli, ucraino e russo, perché quello della guerra scoppiata nel cuore del continente cristiano è un conflitto costantemente al centro dell’attenzione del Papa e dei suoi appelli nell’ultimo anno e mezzo.
Lo schema del libretto della Via Crucis 2023 con le meditazioni vede al centro anche i migranti che arrivano dall’Africa in Europa, l’appello dei giovani dell’America Latina contro il narcotraffico e la corruzione. Prevista anche la testimonianza di un religioso dei Balcani e di una suora dell’Africa centrale per evocare le sofferenze dei cristiani perseguitati.
MEDITAZIONI E LIBRETTO VIA CRUCIS 2023: IL CAMMINO DELLA CROCE E IL DRAMMA DEI MIGRANTI
Le 14 meditazioni presenti nel libretto della Via Crucis 2023, secondo la volontà di Papa Francesco, devono ripercorrere la salita al Calvario, la passione, la morte e la deposizione di Gesù nel sepolcro. Nella preghiera iniziale della Via Crucis 2023 c’è il riferimento al cammino della croce, che parte dalla Terra Santa. “Lo percorreremo ascoltando la tua sofferenza, riflessa in quella di fratelli e di sorelle che nel mondo hanno sofferto e soffrono la mancanza di pace, lasciandoci scavare dentro da testimonianze e risonanze giunte all’orecchio e al cuore del Papa anche nel corso delle sue visite. Sono echi di pace che riaffiorano in questa ‘terza guerra mondiale a pezzi’, grida che vengono da Paesi e aree oggi dilaniati da violenze, ingiustizie e povertà. Tutti i luoghi dove si patiscono conflitti, odi e persecuzioni sono presenti nella preghiera di questo venerdì santo“. Nella prima meditazione (“Gesù è condannato a morte“) si legge, dunque, il riferimento ad un contesto carico di odio e rancore in cui bisogna prendere una decisione di pace.
Nel libretto vediamo che la meditazione della seconda stazione della Via Crucis 2023 (“Gesù è caricato della croce“) rivive il dramma dei migranti con le voci di pace da un migrante dell’Africa Occidentale: “La mia via crucis cominciò sei anni fa, quando lasciai la mia città. Dopo tredici giorni di viaggio arrivammo nel deserto e l’attraversammo per otto giorni, imbattendoci in auto bruciate, taniche d’acqua vuote, cadaveri di persone, fino a giungere in Libia. Chi doveva ancora pagare i trafficanti per la traversata fu rinchiuso e torturato fino a quando non pagò. Alcuni persero la vita, altri la testa. Mi promisero di mettermi su una nave per l’Europa, ma i viaggi furono cancellati e non riavemmo i soldi. Lì c’era la guerra e arrivammo a non far più caso alla violenza e alle pallottole vaganti. Trovai lavoro come stuccatore per pagare un’altra traversata. Alla fine salii con più di cento persone su un gommone. Navigammo ore prima che una nave italiana ci salvasse. Ero pieno di gioia, ci inginocchiamo a ringraziare Dio; poi scoprimmo che la nave stava tornando in Libia. Lì fummo rinchiusi in un centro detentivo, il peggior posto del mondo. Dieci mesi dopo ero di nuovo su una barca. La prima notte ci furono onde alte, quattro caddero in mare, riuscimmo a salvarne due. Mi addormentai sperando di morire. Svegliatomi, vidi accanto a me persone che sorridevano. Dei pescatori tunisini chiamarono i soccorsi, la nave attraccò e delle ong ci diedero cibo, vestiti e riparo. Lavorai per pagare un’altra traversata. Era la sesta volta; dopo tre giorni in mare giunsi a Malta. Rimasi in un centro per sei mesi e lì persi la testa; ogni sera chiedevo a Dio perché: perché uomini come noi devono ritenerci nemici? Tante persone che fuggono dalla guerra portano croci simili alla mia“.
Invece, scorrendo il libretto, nelle meditazioni della terza stazione della via Crucis 2023 (“Gesù cade per la prima volta“) c’è il racconto del dramma di tanti ragazzi che vogliono la pace, ma spesso cadono colpiti da pigrizia, paura, sconforto e promesse vuote di una vita facile, ma fatta di avidità e corruzione. Inoltre, sollevano la questione dei compromessi che uccidono la pace, l’incoerenza di chi si schiera contro la violenza, ma poi attacca sui social chi la pensa diversamente da sé e trascura chi ha bisogno di aiuto.
LE ALTRE MEDITAZIONI DEL LIBRETTO DELLA VIA CRUCIS 2023
La quarta meditazione della quarta stazione della Via Crucis 2023 (“Gesù incontra la Madre“) raccoglie le voci di pace da una madre del Sud America che aiuta a prevenire gli incidenti delle mine: nel 2012 fu vittima di un ordigno dei guerriglieri che le devastò una gamba, ma a terrorizzarla fu vedere la figlia di 7 mesi con pezzi di vetro conficcati nel visino. Per la quinta stazione (“Gesù viene aiutato dal Cireneo“) tornano le voci di pace di migranti provenienti da Africa, Sud dell’Asia e Medio Oriente, tutti vittime dell’odio impossibile da dimenticare una volta che viene sperimentato. Nella sesta stazione della Via Crucis 2023 (“La Veronica asciuga il volto di Gesù“) spazio ad un sacerdote della Penisola Balcanica, deportato in un campo per quattro mesi, senza cibo e acqua, picchiato, torturato, con tre costole rotte.
Le meditazioni della settima stazione nel libretto della Via Crucis (“Gesù cade per la seconda volta“) riportano le voci di due adolescenti dell’Africa Settentrionale vissuti nei campi sfollati, dopo aver abbandonato il loro Paese “flagellato dalla guerra”. Invece in quella dell’ottava stazione (“Gesù incontra le donne di Gerusalemme“) riporta l’amore del popolo del Sud-Est Asiatico per la pace. La suora che insegna i valori ai bambini in Africa Centrale è la protagonista della meditazione della nona stazione (“Gesù cade per la terza volta“).
VIA CRUCIS 2023: UN UCRAINO E RUSSO ALLA DECIMA STAZIONE
Rilevanti nel libretto saranno le meditazioni della decima stazione della Via Crucis, con il racconto del ragazzo ucraino: “L’anno scorso papà e mamma hanno preso me e mio fratello più piccolo per portarci in Italia, dove nostra nonna lavora da più di vent’anni. Siamo partiti da Mariupol durante la notte. Alla frontiera i soldati hanno bloccato mio padre e gli hanno detto che doveva rimanere in Ucraina a combattere. Noi abbiamo continuato in pullman per altri due giorni. Arrivati in Italia io ero triste. Mi sono sentito spogliato di tutto: completamente nudo. Non conoscevo la lingua e non avevo nessun amico. La nonna si sforzava per farmi sentire fortunato ma io non facevo altro che dire di voler tornare a casa. Alla fine la mia famiglia ha deciso di rientrare in Ucraina. Qui la situazione continua ad essere difficile, c’è guerra da tutte le parti, la città è distrutta. Ma nel cuore mi è rimasta quella certezza di cui mi parlava la nonna quando piangevo: ‘Vedrai passerà tutto. E con l’aiuto del buon Dio tornerà la pace’“.
Segue la riflessione del giovane russo: “Io, invece, sono un ragazzo russo… mentre lo dico sento quasi un senso di colpa, ma al tempo stesso non capisco perché e mi sento male due volte. Spogliato della felicità e di sogni per il futuro. Sono due anni che vedo piangere la nonna e la mamma. Una lettera ci ha comunicato che mio fratello più grande è morto, me lo ricordo ancora nel giorno del suo 18esimo compleanno, sorridente e brillante come il sole, e tutto questo solo qualche settimana prima di partire per un lungo viaggio. Tutti ci dicevano che dovevamo essere orgogliosi, ma a casa c’era solo tanta sofferenza e tristezza. La stessa cosa è successa anche per papà e nonno, anche loro sono partiti e non sappiamo nulla. Qualche mio compagno di scuola, con tanta paura, mi ha detto all’orecchio che c’è la guerra. Tornato a casa ho scritto una preghiera: Gesù, per favore, fa’ che ci sia la pace in tutto il mondo e che tutti possiamo essere fratelli“.
LIBRETTO VIA CRUCIS 2023: LA PREGHIERA FINALE
Un giovane del Vicino Oriente nella meditazione dell’undicesima stazione della Via Crucis 2023 (“Gesù è inchiodato alla croce“) ricorda morte e bombardamenti vissuti dal 2012. In quella della dodicesima stazione (“Gesù muore perdonando i suoi uccisori“) c’è invece la speranza di una mamma asiatica che ha perso il figlio sotto il colpo di un mortaio insieme al cugino e alla vicina di casa. Il ricordo della consorella uccisa in Africa Orientale per mano dei terroristi nella meditazione della tredicesima stazione (“Gesù è deposto dalla croce“), infine la testimonianza di giovani ragazze dell’Africa Australe, rapite e maltrattate dai ribelli, nella quattordicesima e ultima (“Gesù è deposto nel sepolcro“).
Il libretto della Via Crucis 2023 si conclude con una preghiera intitolata 14 grazie: “Signore Gesù, Parola eterna del Padre, per noi ti sei fatto silenzio. E nel silenzio che ci guida al tuo sepolcro c’è ancora una parola che vogliamo dirti ripensando al cammino della via crucis percorsa con te: grazie! Grazie, Signore Gesù, per la mitezza che confonde la prepotenza. Grazie, per il coraggio con cui hai abbracciato la croce. Grazie, per la pace che sgorga dalle tue ferite. Grazie, per averci donato come nostra Madre la tua santa Madre. Grazie, per l’amore mostrato davanti al tradimento. Grazie, per aver mutato le lacrime in sorriso. Grazie, per aver amato tutti senza escludere nessuno. Grazie, per la speranza che infondi nell’ora della prova. Grazie, per la misericordia che risana le miserie. Grazie, per esserti spogliato di tutto per arricchirci. Grazie, per aver mutato la croce in albero di vita. Grazie, per il perdono che hai offerto ai tuoi uccisori. Grazie, per avere sconfitto la morte. Grazie, Signore Gesù, per la luce che hai acceso nelle nostre notti e riconciliando ogni divisione ci ha reso tutti fratelli, figli dello stesso Padre che sta nei cieli“.
Clicca qui per visualizzare in formato PDF il libretto della Via Crucis 2023 in Vaticano.