Liceo Castrolibero, presunte molestie da parte di un professore
La cittadina di Castrolibero, poco più di novemila anime ad una manciata di chilometri da Cosenza, nelle ultime settimane è stata al centro delle cronache per un caso che sta facendo molto scalpore. Dopo mesi, forse anni di silenzi, una ragazza, ex studentessa del liceo “Valentini-Majorana” ha deciso di dire basta alle presunte e reiterate molestie subite da un docente di matematica e fisica. La sua è stata solo la prima delle tante voci che sono poi seguite e che hanno portato ad una protesta di 15 giorni da parte degli studenti del polo scolastico (circa 1500 ragazzi).
La sospensione delle attività didattiche era iniziata il 3 febbraio scorso in seguito all’occupazione della scuola in segno di protesta ai presunti episodi di molestie perpetrati da un professore ma anche agli atteggiamenti vessatori da parte di altri docenti dell’istituto scolastico. A finire sotto accusa, come riferisce il quotidiano La Stampa, era stata anche la dirigente scolastica, Iolanda Maletta, la quale, a detta degli alunni, “era a conoscenza e avrebbe insabbiato ogni episodio”.
Le denunce delle studentesse
In seguito alle proteste degli studenti della scuola di Castrolibero ed alle denunce nei confronti del professore, è stato inevitabile l’invio degli ispettori ministeriali per fare luce su quanto realmente accaduto nell’istituto, con la raccolta delle testimonianze di alcune presunte vittime. A far partire il caso è stata una ex studentessa oggi 21enne, creatrice della pagina Instagram Call_out_Valentini, la quale ai microfoni di Sky Tg24 ha riferito le molestie subite: “L’ora di lezione era costantemente intervallata da doppi sensi esclusivamente sul corpo delle ragazze e la vita sessuale delle ragazze”. La giovane ha raccontato di aver capito “che quelle erano molestie soltanto dopo essere uscita da quell’ambiente tossico”. Il professore, a suo dire, si sarebbe reso protagonista di episodi condannabili: “Molto spesso all’interno della classe erano frequenti anche carezze sulla schiena con l’atto di scendere verso il sedere, oppure lui che cingeva la spalla in modo che facendo mano morta potesse sfiorarci il seno”.
La denuncia della 21enne sui social ed alla polizia non è però rimasta isolata dal momento che molte altre studentesse ed ex studentesse hanno raccontato di episodi simili. Un’altra ragazza, oggi 18enne, sull’onda di Call_out_Valentini ha deciso di riferire la sua testimonianza ai Carabinieri: “Eravamo a fine scolastico, in aula professori. C’eravamo solo io e lui e a un certo punto il prof. prende il suo telefono, sblocca la fotocamera e dice: ‘Vai in bagno, scattati una foto e poi io ti faccio uscire con la sufficienza’. A quel punto io sono andata subito da alcuni miei compagni più fidati a dire cosa era successo”. Se i suoi amici le hanno subito creduto, diverso sarebbe stato l’atteggiamento della preside che, messa al corrente, si sarebbe limitata solo a spostarlo di plesso.
L’insediamento della dirigente reggente
Proprio la dirigente dell’istituto è stata la grande accusata da parte degli studenti che hanno occupato la scuola per due settimane, prima di fare ritorno sui banchi. Secondo i ragazzi, la preside avrebbe adottato non solo un atteggiamento indifferente ma persino omertoso, insabbiando volutamente gli episodi per “difendere il buon nome” della scuola. L’occupazione è terminata proprio dopo l’ufficializzazione del passo indietro della dirigente e solo nei giorni scorsi si è insediata la nuova dirigente reggente, Elena Cupello.
Come riferisce l’agenzia di stampa Ansa, subito dopo il suo insediamento la nuova dirigente reggente ha avviato i primi contatti con le diverse componenti dell’istituto di Castrolibero ed ha paventato anche l’intento di incontrare presto gli studenti. Sul piano delle indagini, la Procura di Cosenza ancor prima che le due ragazze presentassero le denunce aveva inviato una inchiesta sulla vicenda definita una sorta di piccolo “Me too”.