A Mattino Cinque News il curioso caso del liceo classico dell’Esquilino di Roma dove, durante il Consiglio d’istituto dello scorso 4 maggio, sono stati bocciati due progetti tecnologici della scuola 4.0. Si tratta di due lavori molto interessanti del valore di 273 mila euro, fondi provenienti dal Pnrr, ma che sono stati incredibilmente rimandati al mittente. Il preside dell’istituto è stato intervistato stamane in diretta dal programma di Canale 5, spiegando più nel dettaglio cosa sia accaduto: “Bisognerebbe chiedere a chi ha votato conto – esordisce in maniera eloquente, per poi svelare i progetti – abbiamo i computer ma ben 14 sono fuori uso perchè non si sanno usare i computer”.



“Fa riflettere – ha proseguito – la bocciatura con motivazioni abbastanza discutibili, io farò un quesito al ministero per capire come procedere, i fondi sarebbero serviti per trasformare il nostro museo in un laboratorio di scienza e chimica e poi abbiamo una vecchia biblioteca che vorremmo potenziare”. Un tecnico dei computer, a fianco del preside del liceo classico romano, aggiunge: “Sarebbe importante fare una buona formazione anche ai docenti perchè sono docenti classici, hanno bisogno di una buona formazione per usare queste macchine”.



LICEO CLASSICO ROMA E PROGETTI PNRR: “GLI STUDENTI HANNO BISOGNO DEL DIGITALE”

Sul caso del liceo dell’Esquilino, Mattino Cinque News ha intervistato anche il docente della Bocconi Carlo Alberto Carnevale Maffè che ha commentato sorpreso: “A pensar male si fa peccato però… è un gravissimo errore perchè l’italia deve coniugare tradizione e tecnologia, la grande sfida del liceo è di reinterpretare la tradizione in ottica digitale, non si tratta solo di computer e questa reazione è inspiegabile, e forse hai ragione tu, gli insegnanti han paura a mettersi in discussione, ma l’interesse deve essere quello degli studenti, bisogna dare strumenti classici e moderni per affrontare il futuro, il digitale sarà con noi soprattutto con l’esplosione dell’AI, è giusto che gli studenti si portino dietro la cultura tradizionale e la interpretino, bisogna affrontare il problema con accettazione delle tecnologie e delle innovazioni”.



Quindi Maffè ha aggiunto: “Imparare a tradurre greco è importantissimo ma non serve solo quello, oggi gestire la complessità di tutti i messaggi è l’area di specializzazione degli studenti che studiano il classico”, per poi ribadire il concetto sul caso del liceo dell’Esquilino di Roma: “E’ un conflitto di interessi di alcuni insegnanti quello di fare barriere contro le tecnologie, mentre gli studenti hanno interesse ad usare queste tecnologie anche per il loro approdo nel mondo del lavoro”.