L’occupazione del liceo Manzoni di Milano è durata due giorni. Il gruppo di studenti e studentesse che ha assediato l’istituto per la vittoria del centrodestra alle elezioni ha deciso di ripristinare la normalità dopo 48 ore, ma restano alcune cicatrici evidenti. Basti pensare alle tante scritte choc comparse sui muri delle aule: nel mirino dei giovani contestatori Giorgia Meloni, Matteo Salvini e le forze dell’ordine.
Come documentato da Repubblica, sui muri del liceo Manzoni sono comparse scritte come “Salvini appeso”, “Meloni in piazzale Loreto” e “Fuoco sull’autorità”. Minacce di morte, offese e insulti di ogni tipo. Al momento gli autori delle scritte sono ignoti, ma una certezza c’è: “Durante la notte nessun esterno si è introdotto a scuola”, la conferma degli studenti.
MINACCE A SALVINI-MELONI AL LICEO MANZONI
Sono attesi aggiornamenti nel corso dei prossimi giorni dagli accertamenti delle autorità scolastiche, di sicuro non abbiamo assistito a una bella pagina di democrazia. Le minacce di morte nei confronti dei leader di centrodestra hanno scatenato le polemiche in rete, netta la posizione del leghista Salvini: “È la mia scuola, il liceo classico Manzoni di Milano, che ho frequentato 35 anni fa. Tutto passa, non la cretineria di alcune teste calde. Peace and love”. Ferma la condanna di Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia: “Sui muri del Manzoni occupato, minacce di morte a Giorgia Meloni e alle Forze dell’Ordine e altri insulti irripetibili. È il solito armamentario dei figli di papà che mentre frequentano il liceo della Milano bene giocano a fare i finti rivoluzionari. Un linguaggio da anni di piombo prodotto dal clima d’odio alimentato in questa campagna elettorale dalla sinistra “democratica””.