Il liceo musulmano Averroès di Lille, in Francia, è sotto inchiesta poiché accusato di avere ricevuto dei finanziamenti illeciti da strutture “legate al movimento della Fratellanza” e per il rischio di derive estremiste da parte dei suoi studenti. Il prefetto del Nord, Georges-François Leclerc, come riportato da Le Figaro, ha redatto di recente un rapporto di dodici pagine sulla questione, in cui sono illustrati i motivi per cui lo Stato dovrebbe rescindere il contratto di associazione con l’istituto. A decidere sarà una commissione accademica composta da una trentina di esperti.
Nel caso in cui il rapporto dovesse convincere i membri della commissione, il liceo musulmano non riceverebbe più i fondi previsti dal contratto, tra cui anche quelli per il pagamento degli stipendi dei professori. Iniziative simili, tuttavia, erano già state prese in passato. Xavier Bertrand, capo di LR dell’Hauts-de-France, dal 2020, sospende infatti ogni anno il sussidio della sua regione, pari a 300.000 euro, all’istituto, accusandolo di aver ricevuto finanziamenti da una fondazione qatariota nel 2014. “Oggi mi sento meno solo”, ha commentato.
Liceo musulmano sotto accusa in Francia: vicino all’Islam estremista
I possibili rischi connessi al finanziamento del liceo musulmano Averroès di Lille, in Francia, infatti, erano stati evidenziati anche in precedenza. Nel suo rapporto, il prefetto Georges-François Leclerc, ha ad esempio ricordato il rapporto realizzato dalla camera di controllo regionale su un corso di etica musulmana, che promuoveva l’Islam salafita. Gli studenti avevano studiato l’opera Quaranta Hadith dell’Imam An-Nawawi, in cui venivano stabiliti il divieto per una donna malata di essere visitata da un uomo, la non mescolanza di uomini e donne sul posto di lavoro o addirittura l’apostasia vietata sotto pena di morte. È proprio in quelle classi che tuttora vengono divisi gli studenti dalle studentesse.
Un altro tasto dolente è quello relativo ai programmi. Gli ispettori hanno infatti notato che “non c’è nessuna rappresentanza delle altre religioni diverse da quella musulmana”. Inoltre, nell’aula di musica non è stata rilevata la presenza di nessuno strumento. I contenuti del rapporto sono dunque consistenti.