Sulle pagine del Wall Street Journal il dottor Colin Wright ha condiviso una sua riflessione in merito sull’ideologia gender. Il suo punto è chiaro e preciso e tende a sfatare l’idea secondo cui l’identificarsi in una precisa identità sessuale, differente da quella con cui si è concretamente nati, possa essere una giustificazione sufficiente per permettere agli uomini che si identificano come donne di accedere ai luoghi o agli sport esclusivamente femminili.
“Le categorie sessuali negli esseri umani sono empiricamente reali, immutabili e binarie”, si chiede l’esperto iniziando la riflessione sull’ideologia gender, “o sono semplici ‘costruzioni sociali’?”. “Chase Strangio”, spiega il dottor Wright, “dell’American Civil Liberties Union sostiene spesso che il concetto binario di sesso è un’invenzione recente ‘esclusivamente allo scopo di escludere le persone trans dalle tutele legali'”, ma sarebbe una visione concettualmente sbagliata. Infatti, spiega ancora sull’ideologia gender, “quando i biologi affermano che il sesso è binario, intendono qualcosa di diretto: ci sono solo due sessi. In tutto il regno vegetale e animale”.
Perché l’ideologia gender è sbagliata secondo il biologo
Insomma, secondo il dottor Wright, oltre all’ideologia gender, rimane certo, biologicamente, che “il sesso di un organismo è definito dal tipo di gamete che ha la funzione di produrre. I maschi hanno la funzione di produrre spermatozoi; le femmine, ovuli” e “poiché non esiste un terzo tipo di gamete, esistono solo due sessi“. Differentemente, invece, “le persone intersessuali, i cui genitali appaiono ambigui o misti, non minano il sesso binario”.
“Molti ideologici del genere”, entra nel merito della sua riflessione sull’ideologia gender, “sostengono falsamente che l’esistenza di condizioni intersessuali renda le categorie ‘maschio’ e ‘femmina’ arbitrarie e prive di significato“. Secondo il dottor Wright, infatti, “la nostra società non sta vivendo un’impennata di persone nate con genitali ambigui”, ma solamente “un’impennata di persone che sono inequivocabilmente di un sesso e che dichiarano di ‘identificarsi’ nel sesso opposto o in qualcosa di diverso”. L’ideologia gender, spiega, vorrebbe “dipingere il sesso [come qualcosa di] grossolanamente superato”. Non nega l’idea che esista un’identità o un’identificazione sessuale, ma è anche vero che “l’identità da sola è irrilevante per questioni di equità e sicurezza”, soprattutto se ai transgender venissero aperti i luoghi o gli sport riservati ad un determinato sesso, o se si deve decidere se dare ad un paziente trans (senza intervento) determinate cure limitate dal sesso biologico.