Ligabue ha parlato per la prima volta nei dettagli del periodo difficile che ha vissuto due anni fa, quando si è dovuto operare alle corde vocali. Il musicista ha avuto seriamente paura di non poter tornare a cantare. «Se la porta dietro chiunque debba subire quel tipo di operazione», ha dichiarato nell’intervista rilasciata a Vanity Fair. Alla vigilia del tour negli stadi italiani, con prima data a Bari il 14 giugno, ha raccontato come è arrivato all’intervento. Tutto è cominciato da una forte influenza. «Mi curo, ma non passa. Arriva marzo e festeggio il mio compleanno al Forum di Milano dove faccio un concerto bellissimo». Pensava di esserne uscito, invece la mattina dopo è completamente afono. «Ho un’altra serata milanese e dopo aver lavorato con il vocal trainer, faccio una puntura di cortisone e vado in scena». Ma dopo tre brani crolla. «Pensavo una nota e me ne usciva un’altra. Immagini la frustrazione. Credo sia stata la peggiore esibizione della mia vita, ma di mollare non me la sentivo». Quindi ha chiesto scusa al pubblico e ha finito il concerto. Il giorno dopo gli hanno detto che doveva operarsi, subito.



LIGABUE E L’INTERVENTO ALLE CORDE VOCALI

Dopo l’intervento Luciano Ligabue ha provato «la sensazione stranissima di non poter parlare». Quindi la prima settimana ha comunicato solo con i tablet, ma non gli è dispiaciuto quel silenzio, infatti non se l’è scordato. «C’era un senso di solitudine amplificato, non brutto», ha spiegato a Vanity Fair. Quest’esperienza quindi lo ha portato ad una riflessione: «Abbiamo bisogno di saper ascoltare noi stessi e gli altri, ma per riuscirci abbiamo bisogno di più tempo e di più silenzio». Dopo comunque è cominciata la rieducazione, il momento nel quale Ligabue ha dovuto «vincere un po’ di resistenze e di paure». Questo perché per il cantautore «la voce non è solo una corda da far vibrare». È anche altro: «Anima, cuore, psicologia». E quindi all’inizio aveva paura, poi per fortuna è andata esattamente come gli avevano promesso. «Ho ritrovato il timbro di ieri e ho risentito me stesso. È incredibile, ma vero. La voce è proprio migliorata». Nell’intervista ha colto anche l’occasione per tracciare un bilancio della sua carriera: «Sono stato fortunato, e non ho nessun tipo di pudore o vergogna nel dirlo».

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