Come Angelo Branduardi, anche Luciano Ligabue ha parlato della sua autobiografia a Tutti Frutti. «Il mio amico manager, che ne combina sempre una, mi dice che ho una bella storia da raccontare. Quindi mi sono ritrovato a riavvolgere il nastro e provare a capire cosa sarebbe successo se avessi ripercorso tutto il tempo passo passo». “Una storia”, così il rocker ha voluto vuotare il sacco, ma al tempo stesso ha scoperto nuove cose di sé.



«Ho scoperto come mai sono così legato alle radici, come mai sono così legato ad un senso di famiglia molto forte. Mio padre e mia madre sono raccontati parecchio nel libro, mia madre secondo me è la vera protagonista del libro». Ma non è l’unica riflessione di Ligabue: «Soprattutto mi sono ritrovato a dirmi che sono uno che è giusto che sia grato a chi l’ha messo nella condizione di vivere così questi 62 anni, comprese anche le tragedie che sono raccontate nel libro».



LIGABUE “HO AVUTO UNA CRISI IMPORTANTE”

«Ho avuto una crisi piuttosto importante», ha confessato Luciano Ligabue. «L’unico modo per risolverla era farmi una domanda: sei in grado di rinunciare ai concerti che potresti fare? Questo è successo dieci anni dopo gli inizi della mia carriera». Si è fatto anche un’altra domanda: «Perché non provi ad esorcizzare questo malessere raccontandolo? Quindi feci l’album Miss Mondo, che è tutto sull’identità. Ci sono canzoni sul senso di colpa che deriva dal successo, ma anche il fatto di dover raccontare che non è facile convivere con l’idea che gli altri hanno di te, sapendo di non assomigliargli. E questo ti isola».



Luciano Ligabue sentiva di parlare con persone che avevano un’idea precisa di lui in cui lui stesso non si rivedeva. «Non riuscivo ad entrare in contatto. Vent’anni dopo quella crisi enorme è un problema alle spalle, non ho più problemi di quel tipo. Ora penso ci sia gente più leggera di me su questo aspetto, quindi più in grado di divertirsi».