Ligabue è tra gli ospiti della nuova puntata di Che tempo che fa, il programma di successo condotto da Fabio Fazio in prima serata su Rai3. Il rocker di Correggio è pronto a presentare il nuovissimo album – raccolta dal titolo “77+7” in cui ha voluto raccogliere tutti i singoli della sua straordinaria carriera arricchita però dalla presenza di tre brani completamente inediti. Un progetto importante che arriva in concomitanza con i suoi 30 anni di carriera, un numero importante che non poteva non essere celebrato ad dovere. Intervistato da Il Tempo, il Liga ha rivelato: “il 7 è sempre stato il mio numero preferito. Ma c’è di più: due anni dopo “Buon compleanno Elvis” mi arrivarono le lettere di due numerologhe che mi dicevano che io sono un 7 che cammina”. Ma non finisce qui, il 7 è legato in maniera davvero particolare alla sua vita visto che il cantante ha raccontato: “il mio nome e il mio cognome si compongono di 7 lettere, le mie iniziali rovesciate sono due 7, il primo concerto lo feci nel 1987, il primo stadio nel 1997 e tante altre coincidenze di questo tipo. Così da allora, anche un po’ per gioco, lo abbiamo usato spesso come pretesto, come con le 7 notti in Arena”. Per questo motivo l’album non poteva che chiamarsi in questo modo!
Ligabue 30 anni di carriera in 77+7
77+7 è un album – raccolta importante per Ligabue che celebra i suoi 30 anni di carriera. Per l’occasione il rocker di Correggio ha deciso di condividere con il pubblico anche un inedito duetto con Elisa sulle note di “Volente o nolente”. Si tratta di una canzone registrata anni fa quando, Liga ed Elisa, decisero di duettare nella super hit “Gli ostacoli del cuore”. “”In un pomeriggio speciale le abbiamo registrate entrambe. Riascoltando il brano oggi mi sono reso conto che il testo parla di due persone costrette a stare lontane e mi è sembrato molto attuale. Ho ripreso in mano la vecchia canzone e l’ho ricostruita attorno alla voce originale di Elisa” – ha rivelato il cantautore che quest’anno avrebbe dovuto celebrare i suoi 30 anni di carriera con un concerto live rimandato per via della pandemia da Coronavirus. “Volevamo festeggiare i 30 anni ma non abbiamo potuto fare il concerto. Ci siamo dovuti fermare e per la prima volta sono stato costretto ad andare a rivedere il mio passato” – ha raccontato a TgCom così è nata l’idea di un album raccolta per festeggiare in modo alternativo. “E’ stato un salvagente rivivere 30 anni di carriera, dentro ci sono tante emozioni” – ha precisato il cantautore che parlando poi del lungo lockdown ha sottolineato – “sono ancora molto frustrato e arrabbiato. Attorno a noi c’è una guerra. Il Covid ci ha costretti a fermarci e ci offre l’occasione per guardarci dentro. Da tutta questa sfiga dovremmo trarre qualcosa di positivo ma bisogna essere ottimisti per credere a un nuovo Umanesimo. Stiamo pagando uno scotto psicologico la cui portata reale capiremo solo quando ne saremo fuori. Dobbiamo incrociare le dita e pensare positivo”.