E’ stato disposto un nuovo sequestro di prodotti contenenti il Lilial, una sostanza che è stata vietata dal primo marzo del 2022 in quanto considerata cancerogena, ma anche tossica per il sistema riproduttivo e il feto, così come segnalato dal Comitato per la Valutazione dei Rischi dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche. Stando a quanto si legge su lindipendente.online, la Guardia di Finanza di Cosenza ha sequestrato ben 11.414 nuovi prodotti cosmetici ritenuti non conformi, e gli articoli sequestrati, in cui la presenza della sostanza è stata nascosta con l’apposizione di nuove etichette che non la segnalavano, erano in vendita in numeri negozi situati presso la provincia cosentina.
Stando a quanto fatto sapere dalle Fiamme Gialle, attraverso apposita nota, i sequestri sono stati portati a termine grazie al lavoro svolto dai finanzieri della componente specializzata “Antiterrorismo e Pronto Impiego”, che hanno ricostruito “analiticamente la filiera di distribuzione” ed “eseguito mirati controlli presso molteplici esercizi commerciali, una nota catena di negozi cosmetici e due centri di distribuzione”.
LILIAL, 11.414 PRODOTTI COSMETICI RITIRATI DAI NEGOZI A COSENZA: L’ESCAMOTAGE DELL’ETICHETTA FAKE
I prodotti ritirati dai banconi sono stati profumi, bagnoschiuma, ma anche shampoo e prodotti per capelli, trovati dalla Guardia di Finanza “sugli scaffali degli esercizi commerciali controllati, pronti per essere acquistati dai consumatori finali”. Come detto sopra, in molti casi i venditori (o i produttori, non è ben chiaro), hanno ricorso ad un escamotage, “attraverso l’apposizione di una nuova etichetta coprente, non riportante, nell’elencazione degli ingredienti, la molecola vietata”.
Dopo il sequestro la GDF ha disposto altresì la denuncia di 8 persone alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari per l’integrazione delle violazioni dettate nella disciplina sanzionatoria sui prodotti cosmetici. Dopo che il Lilial è stata ritenuta una sostanza vietata le aziende avrebbero dovuto ritirare tutti i prodotti entro e non oltre l’1 marzo del 2023 ma evidentemente così non è stato per tutti.