Liliana Cosi è stata ospitata nella trasmissione di TV2000 Soul, dove si è raccontata, parlando anche del suo rapporto con Dio. Leggenda della danza classica, étoile della Scala e del Bolshoi, ha dedicato la sua arte e la sua vita a Dio, dopo l’incontro con il Movimento dei Focolari. Una donna mite e forte, ama la cultura russa, conosciuta nel corso del difficile periodo dell’Unione Sovietica, portando nel cuore Rudolph Nureyev e Marinel Stefanescu.
Partendo dall’inizio nel mondo della danza, Liliana Cosi racconta che “sono entrata alla scala a 9 anni, perché mi hanno visto ballare in una palestra. Mi hanno insegnato quel pezzettino che ho imparato in casa” e fu un grande successo. Consigliarono ai genitori di iscriverla alla Scala, “eravamo 350 bambini, ne hanno presi una ventina e ci siamo diplomati in 5“. Anni molto duri, racconta, “perché non c’erano tanti corpi di ballo ed entravamo nelle opere fin da piccoline”, lavorando anche fino a notte. “Eravamo felicissime”, racconta entusiasta Liliana Cosi.
La Russia di Liliana Cosi
Nella sua vita Liliana Cosi finì anche in Russia, durante il periodo dell’Unione Sovietica, e a Soul ha voluto anche parlare di quei momenti. “L’arte per i russi è una cosa grande“, spiega, “in televisione spesso chiamano gli artisti per parlare degli avvenimenti del giorno. Gli artisti hanno un peso e non vengono sfruttati come qui in Italia per riempire i teatri”. E racconta anche l’aneddoto per cui “la parola ballerino non esiste, esiste ‘artista del balletto’, tanta è l’importanza”.
Al suo ritorno in Italia, però, Liliana Cosi fu messa sotto la lente del KGB perché aveva parlato negativamente delle condizioni di vita dei russi sotto l’Unione Sovietica. “Per andare a messa passavo davanti alla sede del KGB tutti i giorni, chissà quante volte mi avranno radiografata. Io non ho fatto proselitismo, ho imparato il balletto al meglio che ho potuto ed ho imparato tanto dal punto di vista spirituale”. A tal proposito Liliana Cosi ricorda che “il popolo russo è religioso per natura, ha il senso del soprannaturale per natura, molto di più di noi italiani. Là vedevo più spiritualità, qua in Italia più materialismo, ma ai miei tempi”, sottolineando che qualcosa potrebbe essere cambiato.
Liliana Cosi e l’incontro con Dio
Importante, inoltre, nella vita di Liliana Cosi è stato anche l’incontro, inaspettato, con Dio. “Quando ho scoperto che Dio esisteva”, racconta, “e che si rivolgeva a me, perché ascoltando una registrazione di Chiara Lubich, dove ha sentito chiaramente che Dio le diceva ‘Datti tutta a me’, l’ho sentito anche io, divenne tutto buio perché dire si a Dio per me voleva dire cancellare tutto il resto, dedicarmi alle cose buone, al volontariato, ai meno fortunati, ma sicuramente non allo spettacolo. Ma non mi interessava lasciare il balletto perché mi sembrava che Dio fosse più grande di tutto. Fu Chiara a dirmi di vivere Dio e il Vangelo come volevo, perché è lui che ci ha messo dentro le nostre doti”.