CASO LILIANA RESINOVICH, PARLA GABRIELLA MICHELI

Nel giallo di Liliana Resinovich si inserisce Gabriella Micheli, che torna a lanciare accuse a Sebastiano Visintin. Si tratta dell’amica ed ex vicina di casa della donna scomparsa da Trieste, su cui non si sa se sia stata uccisa o si sia tolta la vita. La stessa Micheli si è trovata al centro dei sospetti perché la mattina del 14 dicembre, il giorno della scomparsa, un minuto e 50 secondi dopo che Lilly imbocca una strada, la si vede avviarsi lungo la stessa strada.



Possibile che non l’abbia raggiunta? Se lo sono chiesti in molti. «Malelingue hanno detto che la seguivo, anche vostri opinionisti. Ma dove dovevo andare?», ha dichiarato la donna a Quarto Grado. «Magari l’avessi potuta fermare, sicuramente non sarebbe morta», ha aggiunto prima di rilanciare le sue accuse al marito dell’amica.



DALLO STALKER ALLA PRESUNTA LITE

Ad esempio, si chiede perché non abbia riferito che c’era uno stalker. «Sapeva che qualcuno da tempo la importunava, ma al fratello non ha detto nulla e non lo ha detto né a noi né in questura». Inoltre, Gabriella Micheli non ritiene che il rapporto tra i coniugi fosse idilliaco. A tal proposito, cita un particolare riguardante il video che dalle 8.46 del 14 dicembre riprendono Liliana Resinovich. «Non mi comoda che fosse con tutti quei sacchetti, perché li portava il marito o li portavano con la macchina. Secondo me c’è stata una lite quella mattina, quindi lui le ha mollato le borse e le ha detto di arrangiarsi prima di andarsene. Questa è la mia opinione».



IL RETROSCENA SU UNA “CONFESSIONE”…

Ma l’amica ricorda una conversazione con Liliana Resinovich risalente a una settimana prima la scomparsa: «Tengo duro, manca poco», le avrebbe detto. Qualche volta la vicina ha ipotizzato che Sebastiano Visintin volesse attirare l’attenzione su di sé per coprire qualcuno, ma a chi allude? Non lo precisa a Quarto Grado, lasciando però intendere che possa esserci qualcosa di commissionato, comunque ha anche rilanciato: «32 anni in simbiosi, mai una litigata e non telefoni a tua moglie per sapere come sta? Non ci credo».

LA REAZIONE DI SEBASTIANO VISINTIN

Dal canto suo, Sebastiano Visintin nella sua replica nello studio di Rete 4 non si è dilungato: «Abbiamo dei procedimenti penali in corso con lei. Mi ha querelato due volte, quindi su certe cose non voglio parlare». Ma una cosa l’ha voluta dire: «Perché non mi ha detto che doveva incontrarsi con Claudio Sterpin? È stata una cosa devastante». Riguardo la presunta lite, si limita a dire che non portava mai le buste della spesa, invece sulla presunta frase “tengo duro, manca poco” ipotizza un riferimento alla pensione, ma comunque sulla questione lite preferisce non soffermarsi: «Non ne voglio parlare, lo farò nelle sedi opportune. L’avvocato mi ha sconsigliato di parlare di certe cose».