Si torna a parlare del caso di Liliana Resinovich a Storie Italiane e in collegamento vi era Gabriella, amica della vittima. Parlando con i microfoni di Rai Uno ha detto: “Sono passati 3 anni e mi chiedo sempre di più come la procura possa aver pensato al suicidio”.

E ancora: “Oggi troviamo Liliana Resinovich in due sacchi di immondizia in una discarica, buttata come un cane, buttata apposta la perchè è stata denigrata, come un cane, e l’occultamento è stato inscenato da una banda di balordi, non dei professionisti, è solo una banda di balordi che poteva fare questa. Come è possibile che Liliana Resinovichs si è suicidata? Se avesse anche incontrato un pazzo, l’avrebbero uccisa e lasciata lì, oppure l’avrebbero fatta sparire se fosse stata uccisa da una banda criminale, non l’avremmo più ritrovata.



LILIANA RESINOVICH, GABRIELLA “QUEL ‘NE PARLEREMO DOPO…’”

Gabriella aggiunge: “Un’ultima considerazione, viene sempre detto da Sebastiano che la famosa telefonata dei 16 minuti con Claudio Sterpin il giorno della scomparsa potrebbe aver causato qualcosa di strano”, e ancora: “Viene detto che Sebastiano era nervoso a cena, ci viene detto che c’erano discussione fuori dal portone di casa… Liliana quel giorno scrive a Claudio “ne parleremo dopo”, a cosa si riferiva? Mi viene da pensare che è successo qualche cosa che farà cambiare a lei la mattina, deve essere successo di notte, per farle cambiare quella mattinata al punto da scrivere “ne parleremo dopo”.



Quindi ha ribadito: “Dobbiamo focalizzarci oggi, qui c’è tutta l’intenzione di questa donna di uscire di casa e di andare da Claudio, o facciamo par condicio tenendo buono quello che dice Claudio e Sebastiano, secondo me questo dato è passato molto inosservato invece secondo me ha un grande significato visto oggi”. Ieri alcuni consulenti della famiglia si sono incontrato con il consulente della procura, entro il 15 di dicembre è prevista la consegna della relazione finale.

LILIANA RESINOVICH, GABRIELLA E LA RIUNIONE FRA I PERITI

La cosa che emerge è che Liliana Resinovich è morta il 14 dicembre e portata nel boschetto la sera precedente il ritrovamento come occultamento finale, sostengono i consulenti di parte, che parlano di aggressione, convinti quindi che Liliana Resinovich non sia stata uccisa. I periti hanno spiegato che ogni dubbio è stato sciolto, con la speranza che la relazione non vada oltre il termine: “L’unica certezza è la morte asfittica”, le parole del generale Garofalo.



In collegamento anche Silvia Radin, la cugina di Liliana Resinovich: “Aspetteremo ancora questi 15 giorni, siamo fiduciosi, abbiamo aspettato 3 anni, speriamo che chi di dovere faccia le sue indagini, anche per il fatto che non è stata conservata bene nella bara, ora il suo corpo è in cattive condizioni e se non fosse accaduto forse si sarebbero potute ottenere più informazioni. Se c’è qualcosa sotto deve venire fuori, noi comunque non ci fermiamo”. Eleonora Danele aggiunge: “La banda dei tenaci non molla”.

LILIANA RESINOVICH, GABRIELLA: “L’HANNO SPENTA”

Gabriella ha ripreso la parola: “A Liliana hanno tranciato le ali, avrebbe potuto vivere da sola o con Claudio, non saprei, ma era una scelta sua: chi siamo per poter giudicare Liliana per quello che voleva fare? Avrebbe potuto divorziare, vivere ancora con il marito o risposarsi ma se sta facendo determinate scelte vuol dire che qualcosa non andava fra di loro. Liliana Resinovich è una donna che ha lavorato tutta la vita, ha sempre aiutato i genitori, aveva una famiglia molto difficile alle spalle e tutto questo non ha aiutato nelle sue scelte, Liliana Resinovich aveva bisogno di spaccare le catene, e quando arriva quel momento una donna ha il diritto di vivere la sua vita.

Liliana Resinovich è arrivata ad un punto di non ritorno, voleva condividere questa vita con Claudio, avrebbero potuto condividere qualche cosa. Lei non aveva bisogno di appoggiarsi a Claudio perchè non aveva soldi per vivere, non aveva bisogno di nessuno, voleva solo vivere i suoi sogni e qualcuno della banda dei balordi l’ha spenta, non si è suicidata, è stata spenta come un interruttore e sono convinta che lei ha visto negli occhi il suo assassino. E’ una cosa che non riesco ad accettare il suicidio, non è possibile con tutto ciò che è emerso”.