Sul caso Liliana Resinovich è intervenuto il legale Nicodemo Gentile, presidente dell’associazione “Penelope” e avvocato del fratello della vittima, Sergio Resinovich. L’ha fatto attraverso le colonne del settimanale “Giallo”, sulle quali ha dichiarato: “Quando abbiamo fatto notare che sul corpo di Liliana c’erano segni compatibili con un pestaggio, non abbiamo fatto altro che leggere quello che c’era scritto nella bozza dell’esame autoptico. Ci siamo attenuti a quello, non avendo ancora ricevuto il materiale: i vestiti di Liliana, le fotografie del ritrovamento e dell’autopsia e tutto quello che ha in mano solo la Procura. Noi, però, pur rispettando la ricostruzione fatta, non condividiamo le conclusioni”.



Secondo l’avvocato Gentile, per arrivare alla verità sulla morte di Liliana Resinovich serve una valutazione completa, attraverso tutti i fatti, per capire cosa sia successo alla donna: Si fa fatica ad accettare che questa indagine sia andata avanti senza una verifica dell’assetto emotivo della donna. Non si può, a nostro avviso, risolvere il caso senza passare da questa verifica”.



LILIANA RESINOVICH, L’AVVOCATO GENTILE: “ATTIVITÀ INVESTIGATIVA CLAUDICANTE”

Il legale Nicodemo Gentile ha chiarito ancora su “Giallo” che Liliana Resinovich non può aver vagato per 20 giorni. Noi siamo partiti facendo un’indagine proprio per conoscere chi era Liliana. Altrimenti, a nostro avviso, l’attività investigativa è claudicante. Non si tratta di un caso che si può risolvere solo con la scienza. Avendo ben presente, dunque, chi era Liliana e cosa stava progettando per il suo futuro, appare strano un atteggiamento di questo tipo. Non si comprende perché abbia deciso di vagare per 20 giorni senza portare con sé nulla – né i telefoni né i vestiti per cambiarsi – niente di niente, per poi uccidersi in un bosco, compiendo quindi un’azione eclatante che si scontra con il suo carattere mite e piuttosto introverso”.



Peraltro, come sottolinea il settimanale, nella bozza della relazione autoptica, che ha anticipato di qualche mese la relazione finale, si fa riferimento all’orologio di Liliana Resinovich, che sarebbe stato al polso sinistro e non al destro, come lei era solito portarlo. Tuttavia, nella relazione autoptica definitiva, i consulenti parlano di orologio ora a destra, ora a sinistra, a seconda dell’angolazione da cui lo si osserva. L’avvocato Gentile ha commentato: “Io ho tanto rispetto per questi professori, ma confondere la destra con la sinistra… Aspettiamo tutto il materiale per poter fare le nostre valutazioni”.