Sembra allontanarsi in maniera pressochè definitiva l’ipotesi del suicidio per quanto riguarda la povera Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita a gennaio nei boschi di Trieste. Gli esami tossicologici hanno infatti escluso la presenza di sostanze stupefacenti, visto che Lily il giorno in cui ha trovato la morte, si era alzata, aveva fatto colazione, ed aveva preso delle vitamine. Roberta Bruzzone, nota criminologa, ha commentato così la notizia negli studi de La Vita in Diretta su Rai Uno: “E’ un dato insuperabile che non sia tolta la vita”.



Il decesso sarebbe avvenuto a seguito di uno scompenso cardiaco acuto. “Escludiamo la cardiopatia e pataologie genetiche – ha proseguito la Bruzzone – l’alternativa più verosimile è un’ipertensione acuta che possa aver causato questo scompenso cardiaco mortale. Possiamo dire un malore…”. Quindi la criminologa descrive un quadro inquietante: “I due sacchetti oltre ad andare nella direzione suicidiaria farlocca… se una persona muore per un malore e io voglio sincerarmi che non possa salvarsi, i due sacchetti sono una bella sicurezza, come con Teresa Mollicone, è un modo per assicurarsi che non avesse scampo, oppure una messa in scena. Il grosso problema è capire quando e dove ed è evidente che non è avvenuto li”.



LILIANA RESINOVICH, BRUZZONE: “ECCO I REATI IPOTIZZATI”

Alberto Matano chiede alla Bruzzone se magari i sacchetti non sono indizio di un’omicida che si è sentito in colpa, e l’ospite ha replicato: “Uno che si sente in colpa non cerca di inscenare un suicidio grossolano facendo passare la vittima per una povera squilibrata”. Quindi ha concluso, parlando del caso di Liliana Resinovich: “Ora possiamo dirlo senza timore, non si è suicidata, almeno che non sia un overdose di multivitaminico (ironizza ndr) L’inchiesta ora potrebbe concentrarsi su un’ipotesi un po’ diversa. Qui c’è uno scenario diverso, una situazione che cagiona la morte di Liliana forse dopo un confronto acceso. Quante persone sono in grado di recarci uno scompenso cardiaco? Io parlerei di omicidio colposo, omissione di cadavere, occultamento di cadavere e per certi versi anche vilipendio”.

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