Cosa è accaduto realmente a Liliana Resinovich, la donna 63enne trovata morta a Trieste lo scorso 5 gennaio? Continua a domandarselo la trasmissione Quarto Grado che anche questa sera farà ritorno con una nuova puntata nella quale cercherà di fare luce sul giallo. Ad oggi non è ancora stato chiarito se si sia trattato di omicidio o di suicidio. Nel frattempo le indagini proseguono senza sosta e ulteriori chiarimenti potrebbero giungere dalla relazione completa sull’autopsia e nuovi accertamenti sui pc e sul cellulare della vittima.



Il fratello di Liliana Resinovich non crede affatto al suicidio. A ribadirlo a Fanpage.it è stato l’avvocato Nicodemo Gentile dell’associazione Penelope che segue Sergio, fratello di Liliana. “È pronto ovviamente ad accettare qualsiasi verità verrà fuori dalle indagini, ma è fermo sulla sua posizione: a lui non risulta che Liliana vivesse un momento di sconforto tale da giustificare un gesto estremo”, ha commentato. L’indagine sulla morte di Liliana Resinovich sarebbe ormai quasi completa ma a detta dell’avvocato Gentile occorrerà adesso procedere alla fase successiva: mettere insieme tutti i punti.



Liliana Resinovich ed il punto sulle indagini: parla l’avvocato Nicodemo Gentile

La famiglia di Liliana Resinovich, dal lavoro degli inquirenti chiaramente si attende “un’indagine che faccia luce sulla verità”. A spiegarlo è stato l’avvocato Nicodemo Gentile che ha rivelato, rispetto ai tempi dell’indagine: “ci sono elementi in questa indagine che non sono stati ancora ultimati e che verranno resi noti probabilmente nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”.

Rispetto alle testimonianze ad oggi emerse sull’ultimo giorno di Liliana Resinovich, l’avvocato Gentile ha spiegato che ad oggi il racconto di Claudio Sterpin non sarebbe stato smentito in alcun modo. Anche alla luce delle informazioni ad oggi raccolte, la proseguito, “facciamo difficoltà a pensare ad un gesto estremo di Liliana, ma non escludiamo che possano arrivare altri elementi dalla medicina legale, dalla ulteriore analisi dei telefoni e dagli accertamenti tecnici ancora in corso tali da cambiare le nostre convinzioni. Noi siamo pronti a tutto”.