Il caso Liliana Resinovich, a più di un anno dal ritrovamento del cadavere della 63enne in una zona boschiva di Trieste, non smette di fare discutere. A “Quarto Grado”, programma di Rete 4 presentato da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, è stata mandata in onda un’intervista telefonica a Claudio Sterpin, il quale ha asserito: “Sicuramente Liliana di vecchiaia non è morta e qualcuno può avere favorito il suo decesso. Credo che l’abbia colpita un malore, ma, anziché portarla in ospedale, per qualcuno è stato meglio stare zitti”.
Sterpin ha quindi sottolineato che “ci sono persone sanissime a livello cardiaco e che muoiono di infarto. Sono convinto che sarebbe il caso di rifare l’autopsia e riesumare il cadavere. Questo lo afferma anche il fratello di Liliana, Sergio. Secondo me, siccome a tutti faceva comodo che lei si fosse suicidata, si è partiti con questa convinzione e cosi si è andati avanti. Vivere peggio di così non si può. Io ancora non mi sono convinto del fatto che non la vedrò mai più. Da un anno e un mese sogno di svegliarmi e che sia stato tutto un incubo”. Liliana Resinovich era sposata con Sebastiano Visintin, ma, a detta di Sterpin, lei non si sentiva più unita in matrimonio: “Quando eravamo seduti a tavola e ci tenevamo per mano, a voce ci dicevamo ‘Ciao, amore’. Lo dicevamo venti volte in un’ora”, ha dichiarato Sterpin.
SEBASTIANO VISINTIN: “RIFARE L’AUTOPSIA SU MIA MOGLIE, LILIANA RESINOVICH, È DOVEROSO”
A “Quarto Grado”, Sebastiano Visintin ha voluto replicare in diretta a quanto asserito da Claudio Sterpin, concordando sulla riesumazione del corpo per un nuovo esame autoptico: “L’autopsia secondo me può essere una cosa giusta e doverosa, un po’ anche per toglierci i dubbi che si hanno. Per quanto riguarda Claudio, invece, gli viene data un’importanza che non è reale. Si è creato un film nella sua immaginazione e tutto lo staff che mi sta seguendo nel caso sta registrando tutto quello che dice. Al momento opportuno lo tireremo fuori”.
Di sua moglie Liliana Resinovich, invece, Visintin ha detto: “Liliana aveva da qualche anno l’osteoporosi, prendeva del calcio, delle pastiglie… Diceva che aveva questa fragilità ossea e aveva paura. Infatti, con le biciclette andavamo sempre in posti pianeggianti. Da quando il Covid ci ha obbligato a stare a casa, la mancanza della madre e degli amici l’ha condizionata molto. Era triste, io la vedevo triste”.