Mattino Cinque torna ad occuparsi del caso di Liliana Resinovich, la povera donna trovata cadavere nei boschi di Trieste a gennaio di quest’anno. Il programma di Canale 5 ha intervistato nuovamente stamane Claudio Sterpin, amico della vittima, che ha dichiarato in apertura di intervista: “Liliana Resinovich sembra sia stata trovata in un sacco nero, chi l’ha uccisa si è sentito trattato come una spazzatura. Se si pensava che questi sacchi fossero stati messi per proteggere il corpo di Lily, invece ripensando è come se si volesse trattarla come una spazzatura, un gesto simbolico, una ritorsione”.
Poi Claudio Sterpin ha aggiunto, ribadendo il suo concetto che siano state almeno due persone ad aver ucciso Liliana Resinovich o comunque ad occultare il suo cadavere: “Anche se con soli 40 chilogrammi addosso, al buio, si sarebbe ammazzato lui. Secondo me dovevano essere almeno due persone se non tre con uno che faceva luce, perchè lei è stata messa qui di notte molto probabilmente”.
LILIANA RESINOVICH, CLAUDIO STERPIN: “SE FOSSE STATA IN VITA MI AVREBBE CHIAMATO”
Claudio Sterpin si dice convinto che Liliana Resinovich sia morta il giorno stesso della scomparsa: “Io considero semplicemente impossibile che non mi chiamasse per tanti giorni, sia io quanto il fratello. Se non è morta subito doveva essere costretta da qualche parte, imprigionata da viva e lei si sarebbe rovinata invece il corpo era intatto”. E ancora: “Alle ore 9:17 l’orologio di Liliana si è fermato, forse è stata colpita da qualcuno… sarebbe interessante indagare su questo fatto”.
Poi Claudio Sterpin ha aggiunto: “Sono congetture e immaginazioni ma qualcosa è successo, lei di certo non è venuta qui da sola a suicidarsi ne il 14 dicembre ne i primi di gennaio. Ci sono tracce evidentissimi di cinghiali, il corpo non sarebbe rimasto intatto neanche una notte. Lei è stata portata qui la notte prima del ritrovamento”.