Le ombre sulla morte di Liliana Resinovich potrebbero risolversi con la nuova autopsia che sarà effettuata probabilmente nel gennaio prossimo, al termine delle festività natalizie. Il fratello della 63enne, Sergio Resinovich, non ha mai creduto al suicidio e si era detto pronto a una riesumazione per dimostrare che sua sorella è stata uccisa. Anche il marito della vittima, Sebastiano Visintin, inizialmente convinto di un gesto estremo, sembra essersi orientato sull’impossibilità della pista suicidaria e chiede che si faccia luce sull’epoca e sulle cause del decesso.



Ma la famiglia di Liliana Resinovich è spaccata: da una parte i parenti della donna e gli amici, compreso il sedicente amante Claudio Sterpin, fin da subito certi che non si sia tolta la vita e fermamente convinti di un omicidio. Dall’altra il vedovo di Liliana Resinovich sul quale, secondo i consulenti del fratello Sergio Resinovich, si addenserebbero molti dubbi per via delle contraddizioni nei suoi racconti. Contraddizioni che, secondo Visintin, sarebbero dovute al suo stato di shock e allo smarrimento vissuto nelle fasi della scomparsa di sua moglie.



Liliana Resinovich in lacrime la notte prima della scomparsa e le contraddizioni evidenziate dai consulenti del fratello

La notte prima della scomparsa, il 13 dicembre 2021, Liliana Resinovich avrebbe pianto. Questo dettaglio è stato descritto dal vedovo Sebastiano Visintin poco tempo fa e non nell’immediatezza della sparizione, quando sosteneva che sua moglie fosse serena fino all’ultimo. È su questa e altre presunte contraddizioni che il fratello della vittima, Sergio Resinovich, batte il ferro perché convinto che il racconto del marito non sia perfettamente chiaro. “Eravamo a letto – ha dichiarato Visintin a Quarto Grado, ho sentito che tremava e poi ho acceso la luce e le ho detto ‘Liliana, cosa c’è?’ e ho visto che stava piangendo. Mi ha detto di aver fatto un brutto sogno… Intanto pensavo all’osteoporosi, non so, la vedevo strana, gliel’ho detto più di una volta, ‘Ma cosa sta succedendo?’ e lei ‘Non preoccuparti’“.



Negli studi della trasmissione di Gianluigi Nuzzi è intervenuta anche la psicologa Gabriella Marano, consulente del fratello di Liliana Resinovich, che ha puntato l’attenzione sulle presunte discrepanze nella versione del vedovo. “Perché Sebastiano, in questura, ha bloccato il numero di Claudio Sterpin il giorno della scomparsa, quando lui continuava a chiamare sul cellulare della donna? Ci sono delle contraddizioni: Visintin ci dice nella denuncia di scomparsa che alle 16 comincia a preoccuparsi tant’è che chiama il fratello Sergio per capire se avesse sentito la sorella, invece nella sit del 28 novembre dice che alle 21:15 ancora non era preoccupato (…). Noi non abbiamo capito ancora – ha aggiunto la consulente di Sergio Resinovich – dove sia la fede di Liliana e chi l’abbia trovata. Sebastiano prima dice che l’ha trovata il fratello, poi dice che l’hanno trovata gli inquirenti, poi invece che l’ha trovata lui, poi invece che l’ha trovata l’amica Gabriella, la vicina di casa che assolutamente smentisce questo fatto“. Il nodo del ritrovamento della fede nuziale di Liliana Resinovich è uno dei tanti misteri che costellano il giallo della 63enne. Il marito sostiene di non avere ricordi nitidi di quel momento e per questo di non sapere con esattezza chi l’abbia trovata in casa: “Non riesco a dare una spiegazione esatta, precisa, a suo tempo avevo chiesto a Gabriella di guardare nei cassetti, se poi l’ha trovata la polizia o qualcuno non lo so. Comunque ho tutto a casa“.