L’esame del DNA ritrovato sul cordino che stringeva attorno al collo i sacchetti che contenevano il corpo di Liliana Resinovich non ha chiarito il caso: non appartiene né al marito Sebastiano Visintin, né all’amico Claudio Sterpin, né al vicino di casa Salvatore Nasti. I tre uomini, come riportato dall’edizione odierna del Corriere della Sera, sono stati sottoposti al test, ma nessun prelievo corrisponde alla traccia molto debole ritrovata. L’identità della persona che ha ucciso la donna resta dunque un mistero.



È per questi motivi che l’ipotesi che non si sia trattato di un omicidio sta diventando sempre più plausibile. È plausibile che la vittima prima di suicidarsi si sia chiusa nei sacchi neri in cui è stato trovato il corpo? “Difficile da immaginare ma non impossibile, bisogna considerare che i sacchi non erano chiusi”, dicono gli inquirenti. Per quanto riguarda il DNA maschile rinvenuto sul cordino, in tal senso, potrebbe trattarsi di una contaminazione.



Liliana Resinovich, il DNA non aiuta: si è suicidata?

Le piste per scoprire come è morta – ed eventualmente chi ha ucciso – Liliana Resinovich, dopo il fallimento del test del DNA, si stanno esaurendo. È così che prende piede sempre più l’ipotesi del suicidio. La Procura non ha mai escluso questa possibilità, anche perché proprio sul cordino che avvolgeva il sacchetto nero intorno alla testa, oltre alla traccia debole di DNA maschile, era anche presente quello della stessa donna, in forma molto più rilevante. I dubbi su come e perché la sessantatreenne abbia potuto togliersi la vita, tuttavia, restano.



Il corpo è stato ritrovato il 5 gennaio 2022, a quasi un mese dalla scomparsa, in un boschetto dove la vittima, secondo quanto affermato dal vicino di casa Salvatore Nasti (che ha un passato nelle forze dell’ordine) “si recava spesso”. È proprio lì che potrebbe avere deciso di suicidarsi? L’autopsia non ha chiarito nei dettagli le cause della morte. Non sono stati rilevati infatti “traumi da mano altrui atti a giustificare il decesso”. La donna è morta per uno scompenso cardiaco acuto.