Le strane ricerche compiute sul telefonino di Liliana Resinovich aprono nuovi interrogativi sulla sua morte. Ma il marito, Sebastiano Visintin, che è in studio a Quarto Grado, vuole ancora una volta metterci la faccia perché dice, “non ho nulla da nascondere”. Partiamo appunto dal cellulare e dalle ricerche sulla Formula 1 effettuate sul Samsung di Lilliana Resinovich tra il 12-13 dicembre 2021, proprio nei giorni immediatamente precedenti alla scomparsa della donna.



Per l’amico speciale Claudio Sterpin a navigare sul cellulare di Lilly è stato il marito Sebastiano, che a detta sua, si sarebbe indispettito dopo aver scoperto che la moglie cercava casa con quel telefonino e glielo avrebbe sottratto. Sebastiano continua a negare di aver usato il cellulare della moglie e si dice certo che le ricerche le abbia fatte lei, ma insinua qualche dubbio: “guardavamo la Formula 1 insieme, ci capitava, soprattutto se vinceva la Ferrari ma non siamo mai stati dei grandi appassionati, dei fans…”: E allora torniamo al punto di partenza: chi ha fatto le ricerche dal telefonino di Liliana Resinovich?



IL MISTERO DEL SAMSUNG DI LILIANA REISNOVICH: COSA EMERGE DAI TABULATI?

Proviamo ad andare a fondo di queste ricerche, aiutati dal servizio di Quarto Grado: iniziano alle 16.17 di domenica 12 dicembre 2021 in un orario compatibile con il ritorno di Liliana Resinovich e Sabastiano a Trieste, dopo la gita a Grado, e vengono effettuate su siti sportivi e in un arco di tempo che coincide con l’inizio del Gp di Abu Dabi. Ricerche analoghe erano state effettuate anche una settimana prima, il 5 dicembre 2021 per il Gp in Arabia Saudita. C’è da richiedersi allora se Liliana Resinovich era così sfegatata di Formula 1 o se il marito ancora una volta si confonde. Ma c’è un altro elemento inquietante messo in risalto da Quarto Grado, stavolta riguardo a una ricerca partita dal cellulare di Liliana Resinovich, che avrebbe cercato come abbinare la fotocamera go-pro con la sua applicazione. Anche questa ricerca sul Samsung sarebbe stata di Lilly e non di Sebastiano che aveva comprato da poco la go-pro? Secondo amici e parenti questo cellulare fungeva da router nell’abitazione e veniva usato da entrambi. In questo caso allora si spiegherebbero le ricerche di cui abbiamo parlato. Ma perché Sebastiano ha negato di aver fatto ricerche sulla Formula 1? In realtà non ci sarebbe stato nulla di male e tutto si spiegherebbe: si tratta ancora di una piccola bugia, come quelle dette in passato, per difendersi, oppure lui si dimostra uno sconclusionato?



Tutti queste stranezze, le troppe contraddizioni di Sebastiano insinuano tanti, troppi dubbi sulla morte di Liliana Resinovich. Soprattutto i suoi silenzi, abbinati a mezze risposte, qualche piccola bugia rendono la sua posizione sempre più fragile. Anche se ribadiamo che dopo oltre un anno di indagini Sebastiano non è nel registro degli indagati. Ma ormai tutti, compreso il sottoscritto, si chiedono se lui abbia gravi vuoti di memoria o se continui a nascondere qualcosa. Un dubbio lecito.

CHI HA USATO IL CELLULARE DI LILLY IL 27 DICEMBRE DOPO LA SUA SCOMPARSA?

Ma come racconta Quarto Grado il mistero si infittisce e rimescola ancora le carte. Il 27 dicembre 2021, quando Liliana Resinovich era già scomparsa, dal suo cellulare sono state fatte delle ricerche su un sito che la donna aveva navigato cercando case in affitto e sul sito di Trenitalia per acquistare un biglietto.  Chi ha effettuato queste ricerche? Di certo non il marito che aveva consegnato il Samsung agli inquirenti il 23 dicembre 2021. Gli esperti si sono chiesti se può aver effettuato Lilly quelle ricerche da un altro dispositivo e che per la sincronizzazione del motore di ricerca questi siti siano finiti anche nella cronologia di ricerca del Samsung. Fosse così vorrebbe dire che Liliana Resinovich era ancora viva e magari voleva lasciare Trieste. Altrimenti che spiegazione ci sarebbe? Domande a cui è difficile dare risposte, e secondo la giornalista Chiara Ingrosso gli inquirenti avrebbero disposto nuove indagini a riguardo. Il mistero s infittisce intorno al giallo del Samsung spento che presto potrebbe “parlare” svelando nuove verità.