LILIANA RESINOVICH, IL GIALLO TELEFONATE CANCELLATE

«Io non ho toccato nulla»: Sebastiano Visintin chiarisce subito di non avere nulla a che fare con quanto emerso dalle analisi dei tabulati telefonici della moglie Liliana Resinovich e del suo cellulare. Sono state riscontrate delle anomalie, in particolare risultano cancellate delle attività, tra cui anche un contatto con Claudio Sterpin, il quale in quelle ore aveva provato a chiamarla. Tra l’altro, non si esclude che quando è scattata la segreteria, la chiamata in realtà sia stata rifiutata. «Io non ho toccato niente, non ero neanche a casa in quelle ore», ha ribadito a Quarto Grado il marito della donna scomparsa nel dicembre 2021 e ritrovata nel gennaio successivo.



«Parliamo di una cosa di tre anni fa, quindi ricostruire è un po’ difficile, ma non ho cancellato niente, assolutamente no», ha aggiunto Visintin, il quale non esclude che qualcuno sia entrato in casa e abbia “manomesso” il cellulare della moglie. «È una delle ipotesi, è un mio pensiero», ha precisato l’uomo. Invece, per l’amico speciale Claudio Sterpin è il vedovo ad avere le risposte.



LE IPOTESI DI PICOZZI E STERPIN SU LILIANA RESINOVICH

Sul giallo delle telefonate cancellate è intervenuto il professor Massimo Picozzi, psichiatra e criminologo, secondo cui è anomalo che Liliana Resinovich non abbia lasciato una lettera d’addio, comunque ritiene che la cancellazione dell’attività dal cellulare possa essere un tentativo di depistaggio, in quanto in quelle chiamate cancellate poteva esserci un messaggio di addio o una confessione implicita, ribadendo che sono comunque ipotesi tutte da verificare.

«Chi aveva in mano il cellulare? Bisogna chiederlo a Sebastiano, lui sa tutto», il sasso lanciato contro il rivale di sempre, che insieme alla famiglia della donna ritiene che il vedovo non sia rimasto fino a mezzogiorno nel magazzino ad affilare i coltelli, ma che sia tornato a casa. Dal canto suo, Visintin si difende smentendo un suo coinvolgimento anche su questa vicenda e ipotizzando una manomissione frutto di un’intrusione a casa, magari usando le chiavi di Liliana Resinovich.