Il caso di Liliana Resinovich appare ancora lontano dalla verità. Come è morta la donna di Trieste? L’autopsia non ha fornito tutte le risposte attese. Anche per questo il giallo sarà affrontato questa sera nel corso della trasmissione Chi l’ha visto che aggiornerà i telespettatori con tutti gli ultimi aggiornamenti. Nel frattempo proseguono anche le indagini sulla morte della 63enne scomparsa misteriosamente il 14 dicembre e rinvenuta cadavere solo il 5 gennaio scorso nei pressi dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste.



I riflettori restano puntati sul marito Sebastiano Visintin, ex fotografo 72enne, e sul loro rapporto coniugale. Ad un’amica Lilly aveva confidato di voler lasciare il marito, mentre di recente, ai microfoni di Quarto Grado, quest’ultimo ha commentato le dichiarazioni di Claudio Sterpin, l’80enne molto vicino alla donna nonché suo vecchio amore, sottolineando che i due non erano affatto amanti: “Tanto fango su Lilly”. Nel corso della trasmissione si è ribadito in modo particolare la “guerra” tra i due uomini che hanno fatto parte della vita di Liliana. Questo c’entra qualcosa con la sua morte?



Liliana Resinovich, guerra in corso tra due uomini della sua vita

Secondo Sebastiano, marito di Liliana Resinovich, finora sarebbero state raccontate solo tante bugie sul conto della moglie scomparsa e del loro matrimonio. Alla stessa trasmissione di Rete 4, come riporta anche Blansting News, l’uomo ha riferito che non vi fossero affatto problemi coniugali, come invece sarebbe emerso. “A me non risulta che si volesse separare da me”, ha commentato Visintin. A suo dire, dunque, non è vero che Lilly volesse lasciarlo per Claudio.

In merito alle insinuazioni avanzate proprio da Sterpin, l’uomo ha replicato: “Tanto fango su Lilly. Se fosse ancora qua, lei, direbbe cose brutte su questa persona”. Era stato sempre Claudio, questa volta alla trasmissione di Rai3, a svelare l’intenzione di Liliana di lasciare il tetto coniugale per trasferirsi da lui. “Parlare di amante è una cosa troppo grossa e non mi va giù”, ha però sentenziato Visintin, “Questa è una cosa che viene dalla mente di Sterpin e non da Lilly che, ora, non può difendersi da questo”. Al momento, formalmente la procura di Trieste sta indagando per sequestro di persona e non per omicidio rispetto alla morte di Liliana Resinovich.