Claudio Sterpin ha una tesi sul secondo telefono di Liliana Resinovich, un dispositivo che la donna avrebbe usato fino al 12 dicembre 2021, due giorni prima della scomparsa, e che le era stato dato dal marito Sebastiano Visintin. Secondo il sedicente amante della 63enne, quel cellulare sarebbe stato “rotto” durante un litigio tra i coniugi proprio a ridosso della sparizione di Lilly, motivo per il quale si sarebbe dovuta recare al centro Wind per acquistarne un altro tutto suo. Sarebbe per questo, stando alla tesi di Sterpin, che lei lo avrebbe contattato la mattina, pochi minuti prima di sparire, per dirgli che avrebbe fatto un po’ tardi al loro appuntamento proprio per passare nel negozio di telefonia, chiudendo la chiamata con un criptico “Poi ne parliamo“.
“Lei aveva due numeri di telefono – ha dichiarato a Ore 14 –, due schede. Sul Samsung ce n’era una e lo usava esclusivamente per fare ricerche in Internet, tutte quelle sul divorzio e anche tutte le altre cose, tipo ‘ricerca casa’. Dal 12 non ha più usato questo cellulare e io dico due cose: o lei glielo ha tirato dietro, perché erano in baruffa sicuramente la sera, sono tornati da Grado e l’atmosfera non era un granché, o lui se l’è preso, ‘Questo è mio’. Ecco cosa sarebbe dovuta andare a cercare alla Wind, prendersi un telefono suo, semplicemente. Per la prima volta, probabilmente, perché quelli precedenti erano tutti procurati da Sebastiano“.
Attesa per i risultati della nuova autopsia
C’è grande attesa per i risultati della nuova autopsia condotta agli inizi del 2024 sul corpo di Liliana Resinovich. La riesumazione si è resa necessaria per tentare di sciogliere i nodi più spinosi del giallo, come sollecitato dal gip di Trieste, relativi all’epoca e alla dinamica del decesso al momento ancora incerte. La donna è scomparsa il 14 dicembre 2021 e il cadavere è stato trovato in un parco della città il 5 gennaio seguente.
Secondo la Procura, che aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, si è trattato di un suicidio pur con tutte le stranezze del caso (dal luogo alle modalità). I familiari – in testa il fratello Sergio Resinovich, la cugina Silvia e il sedicente amante della 63enne, Claudio Sterpin – hanno respinto questo scenario fin da subito e sostengono che si tratti di omicidio. Liliana Resinovich, secondo i loro consulenti, sarebbe stata vittima di una morte violenta provocata dall’azione di qualcuno che, forse, avrebbe tenuto nascosto il corpo in un luogo a basse temperature per poi lasciarlo dov’è stato effettivamente rinvenuto. A provare che la donna sarebbe stata uccisa, sempre stando alla tesi dei parenti, alcune lesioni al volto ed ecchimosi non compatibili con un quadro suicidario.