A Storie Italiane si è tornati a parlare dell’omicidio di Liliana Resinovich che è vicinissimo ad un’importante svolta dopo più di un anno e mezzo di indagini il 15 dicembre arriveranno i risultati delle ultime perizie medico-legali che potrebbero aiutare a ricostruire quanto accaduto alla donna trovata in fin di vita abbandonata in un bosco; il tutto mentre si è aperto un secondo fronte che vede Sebastiano Visintin – il marito di Liliana Resinovich – immischiato in un’accusa per diffamazione mossa dall’amica della vittima Gabriella che a suo dire sarebbe entrata senza il suo permesso dentro all’abitazione per sottrarre dei non meglio precisati oggetti.
A dare un quadro preciso sulle accuse di diffamazione contro il marito di Liliana Resinovich è il legale dell’amica Gabriella che in studio con Eleonora Daniele spiega che l’uomo avrebbe detto che “si erano introdotti in casa sua per rubare qualcosa“, circostanza che – precisa chiaramente – “non corrisponde al vero” ed ora sarà attentamente vagliata dalla procura: “Ieri – continua il legale – si è tenuta l’udienza dibattimentale e ci siamo costituiti parte civile perché siamo convinti che le frasi pronunciate da Sebastiano siano diffamatorie” aprendo ad un’improbabile ipotesi di “depistaggio nelle indagini“.
L’amica di Liliana Resinovich Gabriella: “Nessuno ha abbandonato Sebastiano, è lui che si è isolato”
Presente a Storie Italiane anche l’amica di Liliana Resinovich anche la stessa amica Gabriella che ci tiene a dirsi “veramente addolorata ed allibita, sgomenta” per la parole di Sebastiano, ricordando che “noi ci frequentavamo ed ero amica di Lily” al punto che oggi non riesce ancora a “lasciarla in pace perché non abbiamo ancora la verità dopo tre anni dalla morte. Tutti cerchiamo la verità – continua l’amica Gabriella -, ma si sono create delle vere e proprie fazioni che stanno tardando le indagini”.
Dal conto suo Gabriella precisa che Sebastiano dovrebbe essere il primo a voler trovare la verità sulla morte di Liliana Resinovich, trovata “dentro a due sacchi della spazzatura a pochi passi da una discarica. Non mi interessa se si arriverà al processo – sottolinea la donna -, ma l’importante è che ora si confermi se c’era una persona terza, perché dopo tre anni ci vogliono risposte concrete. Io non credo che nessuna abbia abbandonato Sebastiano” spiega riferendosi alle parole del marito di Liliana Resinovich che accusa la famiglia della moglie di avergli voltato le spalle, chiarendo che “è stato lui ad escludersi dalle ricerche della verità facendoci pensare in modo strano“.
Chiudendo, l’amica di Liliana Resinovich ci ha tenuto a chiarire che ad oggi “non riusciamo a credere alle lacrime di Sebastiano” quando parla della moglie scomparsa, “perché nei suoi racconti e comportamenti ci sono troppe incongruenze e 3mila contraddizioni” ricordando in particolare che “fin da subito [dopo la scomparsa] ha scritto un alibi perfetto”, del tutto incompatibile con una persona che non dovrebbe (tecnicamente) avere idea di dove si trovi la madre.