Si continua ad indagare sulla morte di Liliana Resinovich: è stato un suicidio o un omicidio? Sono tante le cose che non tornano, come sottolineato anche ieri da Quarto Grado, talk di Rete 4, a cominciare dalle numerose ferite ritrovate sul corpo della povera donna di Trieste. Liliana Resinovich viene rinvenuta nel bosco quasi tre anni fa con una serie di ferite sul corpo che forse potrebbero dare ancora qualche indicazione, a cominciare dalle lesioni sul volto che non è da escludere siano state causate da un pugno o un urto contro qualcosa poco prima di morire. Fabiola Giusti, consulente dei famigliari di Lily, dice a riguardo: “Sono lesioni avvenute in vita”.



Da una prima analisi dei tessuti conservati nei vetrini condotta da una consulente della procura, risulterebbero traumi precedenti alla morte: si tratta di una tumefazione sulla palpebra destra, una infiltrazione su lingua e orecchio sinistro, lesioni su indici e anulare e una macchia sulla narice. Il legale della cugina di Lily si dice convinto che gli accertamenti potrebbero rilevare altre sorprese. “Potrebbero arrivarne altre”.



LILIANA RESINOVICH “SE FOSSE CADUTA NEL BOSCO…”

Quindi la domanda sorge spontanea: come se l’è procurate Lily queste lesioni? Che sia caduta accidentalmente prima della morte? “Se fosse così dovrebbe avere le mani e i vestiti sporchi”, sostiene però la consulente della famiglia, ed in effetti gli abiti non sono sporchi, e sono risultati puliti anche ad un esame visivo: “Ricordo che fu sorpresa di tutti, tirammo fuori dalla busta i vestiti che sembravano usciti dalla tintoria, stirati e puliti, non avevano una macchia”, aggiunge l’esperta.

Le lesioni di Liliana Resinovich sono quindi il frutto di un’aggressione? “Nella nostra ipotesi c’è stata una colluttazione”, aggiunge la consulente, ma non tali da indurla alla morte, visto che il decesso sarebbe avvenuto per asfissia. Cosa è accaduto allora? Magari dopo una colluttazione ha perso i sensi, poi le è stato messa la testa in un sacchetto causandole l’asfissia.



LILIANA RESINOVICH, E IL MISTERO DEL CORPO “NON ASSALITO” DAGLI ANIMALI

L’altro grande mistero che ruota attorno al corpo di Liliana Resinovich riguarda la data della morte e la sua permanenza nel boschetto: il suo corpo è stato tenuto in un altro luogo per conservarlo, prima di essere messo nel boschetto? “Abbiamo una presenza massiccia di edera, si notano particolari interessanti, non c’è stress della superficie vegetale da dove era stato rimosso il corpo e il manto è verde”, precisa ancora la consulente, facendo chiaramente capire come non sia rimasta alcuna impronta che invece avrebbe dovuto lasciare il corpo dopo 3 settimane.

Lo stesso vale per la mancanza dei segni di animali sul corpo di Lili, che avrebbe dovuto esserci se fosse stata realmente lasciata così a lungo nel bosco. Il corpo di Liliana Resinovich è risultato intatto al di là della ferita sul volto, possibile che sia rimasto per tre settimane senza che nessun animale, fra gatti, cinghiali o magari cani, si sia mai avvicinato?