Durante la diretta di Chi l’ha visto?, in onda su Rai 3, si è tornati a parlare del caso di Liliana Resinovich con alcuni documenti inediti. In apertura, con l’avvocato della famiglia Resinovich Nicodemo Gentile, si è subito affrontato il tema del nuovo documento della procura che ha individuato sul corpo della donna alcune tracce di un uomo, tecnicamente di Cromosoma Y, sugli slip e sul cordino del sacchetto. Rimarrebbe da capire di chi siano quelle tracce maschili, “può essere chiunque”, spiega Gentile. “C’è stata da subito una folgorazione verso l’ipotesi di suicidio e lì l’indagine si è concentrata. Ci sono aspetti sicuramente da chiarire. Noi siamo sempre più orientati che sicuramente l’ipotesi del suicidio, vista la costellazione di colpi, deve essere assolutamente accantonata. Siamo convinti che si tratta di un delitto di prossimità. Vanno rivalutate le relazioni di Lilli e tutte le persone che erano attorno a lei quella mattina. Noi verso fine marzo abbiamo tempo per depositare l’opposizione, che sicuramente sarà fatto. Stiamo aspettando varie consulenze e poi chiederemo al gip di fare nuove indagini”. (Agg. di Lorenzo Drigo)



Cosa è successo a Liliana Resinovich?

Liliana Resinovich e il giallo della sua morte al centro della nuova puntata di Chi l’ha visto?, in onda questa sera con una serie di nuovi documenti inediti e interviste. Continua la lotta del fratello della 63enne contro l’archivazione chiesta dalla Procura di Trieste: secondo Sergio Resinovich, non può essere un suicidio. Per questo l’uomo si è detto pronto a una riesumazione della salma, così da poter approfondire accertamenti che, a suo dire, potrebbero condurre a ricostruire un quadro totalmente diverso da quello profilato dai consulenti del pm. Per la famiglia di Liliana Resinovich e i suoi amici, potrebbe essere stata uccisa.



Ne è convinto anche il sedicente amante Claudio Sterpin, l’uomo con cui Liliana Resinovich avrebbe avuto appuntamento la mattina della scomparsa, il 14 dicembre 2021. A quell’incontro non si è mai presentata, e da allora la sua sparizione, così come il suo decesso, restano in gran parte avvolti nel mistero. Stando a quanto rilevato dagli esperti che hanno firmato la consulenza medico legale disposta dalla Procura, Liliana Resinovich sarebbe morta a ridosso del ritrovamento del cadavere, in una finestra temporale che oscilla tra le 48 e le 60 ore precedenti al rinvenimento del corpo. Una lettura dei fatti che, secondo l’avvocato di Sergio Resinovich, Nicodemo Gentile, apre una “voragine” anziché colmare le lacune nella ricostruzione di quanto accaduto alla 63enne. Per i consulenti dell’uomo, infatti, vi sarebbero elementi che porterebbero a ipotizzare una morte violenta determinata dall’azione di terzi.



A Chi l’ha visto? nuovi documenti sul caso di Liliana Resinovich: fu davvero suicidio?

Tra le anticipazioni sulla puntata di Chi l’ha visto? in onda l’8 marzo, spunta la messa in onda di “documenti e interviste inedite” sul caso di Liliana Resinovich. Ci sarebbe ancora molto da scoprire, secondo il fratello della 63enne, sul giallo di Trieste e sulle ultime ore della donna. I parenti non sono affatto convinti che si sia trattato di un suicidio e premono contro l’archiviazione dell’indagine. Secondo la Procura del capoluogo friulano, però, non sarebbero emersi elementi utili a tracciare un potenziale profilo di responsabilità di altri soggetti nella scomparsa e nel decesso di Liliana Resinovich.

Secondo gli inquirenti, al netto dell’impossibilità di stablire con certezza la data della morte (non si sa se intervenuta il giorno stesso della sparizione, il 14 dicembre 2021, o a ridosso del ritrovamento del corpo come suggeriscono i consulenti del pm, cioè entro i 3 giorni precedenti al 5 gennaio seguente), sarebbe una sola la ricostruzione possibile: nessuna ipotesi di reato a carico di terzi può essere avanzata poiché assenti segni che la richiamino. Sul tavolo della Procura prevale quindi la pista suicidaria. Liliana Resinovich, secondo chi ha indagato per 15 mesi, si sarebbe tolta la vita in un gesto estremo intenzionale, così come intenzionale sarebbe stato il suo allontanamento dall’abitazione in cui viveva con il marito, Sebastiano Visintin.