Storie Italiane torna sul caso di Liliana Resinovich e stamane ha avuto ancora in collegamento l’albergatrice Jasmina che accusa Sebastiano Visintin, marito della vittima, di aver litigato con la donna trovata poi senza vita e anche di aver “minacciato” la stessa Jasmina: “Loro erano una coppia molto cara, ci rendevano partecipi della loro vita, ci mandavano delle foto, ci dicevano cosa facevano e dov’erano, ci dicevano che ci volevamo bene e noi contraccambiavamo. Io non avevo nessun motivo di mettermi contro Sebastiano, avevo un gran rispetto nei suoi confronti così come verso Liliana Resinovich, non c’è mai stato un motivo negli anni precedenti per andare contro Sebastiano visto che lui non mi aveva mai mancato di rispetto fino al 2022. Fra noi poi è avvenuto questo screzio dal 18 dicembre 2021, quattro giorni dopo la scomparsa di Lily, perché io gli avevo detto di fare qualcosa per ricercare Lily mentre lui non voleva fare nulla. Io ho chiamato Sebastiano perché erano nostri amici se fossero stati clienti normali non l’avrei mai chiamato. Ma quando abbiamo parlato mi ha fatto spazientire”.
Poi a giugno del 2022 un episodio che l’ha inquietata: “Ci siamo incontrati, gli ho fatto un resoconto dei nostri precedenti incontri, abbiamo avuto una discussione dicendogli che io non riuscivo più a stare zitta, nelle mie orecchie rimbombava quando mi ha detto che era stato un incidente, poi si è arrabbiato, ha battuto il palmo della cucina molto forte e lui ha cominciato a gridare e poi è uscito in giardino, c’erano anche i miei famigliari che sono rimasti scioccati, e che mi hanno detto di andare da lui e di farlo calmare.
LILIANA RESINOVICH, ALBERGATRICE: “MI AVEVA INQUIETATO…”
E ancora: “Mi ha inquietato il suo modo di agire, l’espressione del suo volto, non solo le parole ma l’espressione, lui era diventato bordeaux, andava avanti e indietro, si sedeva e si alzava, e i miei famigliari lo possono testimoniare”. E ancora: “Io ho cercato anche di tranquillizzarlo ma lui era irriconoscibile, non era il Sebastiano a cui ero stata abituata, prima era tranquillo e gentile”. Eleonora Daniele ha quindi mai chiesto se a livello fisico Jasmina si sia mai sentito in pericolo dal marito di Liliana Resinovich: “Si mi sono sentita in pericolo tanto è vero che quando sono andato a deporre, io ho detto che temevo tanto che la telefonata poteva provenire da parte di qualche conoscenza di Sebastiano in quanto chi mi ha chiamato, una donna, era stata molto aggressiva e mi aveva detto che io avevo raccontato solo bugie. Lei mi ha detto di essere un’amica di Sebastiano e di Liliana Resinovich”.
Jasmina ha continuato nel suo racconto: “Io gli avevo chiesto scusa via messaggi dopo l’episodio di giugno 2022 poi il mese di agosto mi aveva chiamato con insistenza dicendomi di avere la macchina in panne a 200 metri da casa sua, e mi aveva chiesto se potevo soccorrerlo, era il 9 agosto del 2022 e alla fine mandai un amico ad aiutarlo. Io mi sono sentita minacciata anche se lui non mi aveva detto nulla di male. Mi ha rimproverata perché non ero andata ad aiutarlo poi quando gli ho detto che in casa vi era anche mio figlio lui ha abbassato i toni”.
LILIANA RESINOVICH, ALBERGATRICE: “PERCHE’ MI SONO SENTITA MINACCIATA”
L’albergatrice ha precisato anche che “A 100 metri di casa mia c’è una coppia di suoi amici (di Sebastiano ndr) che conosce da tempo e non ho capito perché non ha chiesto aiuto a loro ma ha chiesto aiuto a me, visto quella discussione di giugno. Quindi mi ha messo un po’ di timore. Lui poi si è messo ad alloggiare in una struttura a 200 metri dalla mia e io l’ho interpretata come una cosa di voler stare nei paraggi”, ovviamente si tratta di paure e interpretazioni personale della donna che tra l’altro lo stesso Sebastiano ha sempre smentito.
“Mi sono sentita minacciata? Certo”, aggiunge la donna “Anche se lui non mi ha detto nulla di male, ma quella discussione del giugno 2022… Io non ho mai ritenuto Sebastiano colpevole di niente” precisa poi la stessa Jasmina. Tornando sulla discussione: “Per me non era normale il suo immobilismo, diceva che il caso era chiuso e che non se ne parlerebbe più. Sui letti separati qui in struttura? Lui dice di no ma è verissimo, al punto che si è arrabbiato con me quando non gli avevo dato la camera matrimoniale, come mi aveva chiesto Liliana Resinovich.
Nell’ultimo anno fra di loro non c’era più quella tranquillità che c’era prima, lui mi disse che era vero, che aveva visto la moglie irriconoscibile negli ultimi sei mesi”. Jasmina conclude: “Tutti vogliamo verità e giustizia per Liliana Resinovich, immaginarla in un sacco della spazzatura fa male. Io non accuso Sebastiano di aver fatto del male alla moglie io accuso Sebastiano di non averla voluta cercare, io il 18 ho avuto la certezza di non averla voluta cercare”.