A tre anni dalla scomparsa di Liliana Resinovich, la sua morte resta avvolta nel mistero tra l’ipotesi del suicidio e quella dell’omicidio, ma il giallo potrebbe essere vicino a una svolta alla luce dei nuovi esami effettuati di recente. Del caso, che ha ancora molti aspetti da chiarire, si occuperà stasera Le Iene.
Intanto, un gruppo di amici e conoscenti della donna di Trieste si è ritrovato nel parco di San Giovanni, vicino al punto dove fu trovato il cadavere nel 2022, per chiedere verità e giustizia in un sit-in a cui hanno partecipato anche il fratello Sergio Resinovich e la cugina di Lilly, oltre all’amico speciale Claudio Sterpin, con cui pare la 63enne volesse andare a vivere, invece, lunedì si terrà un presidio davanti al tribunale di Trieste.
LILIANA RESINOVICH, LA TESI DELL’AMICA SULL’OMICIDIO
Chiedono che le indagini facciano chiarezza sull’accaduto, ma Gabriella Micheli, amica e vicina, si è spinta oltre, sostenendo ai microfoni de Il Piccolo che Lilly sia stata “uccisa da un gruppo di persone” e che sarebbe coinvolto qualcuno con nozioni mediche, perché si spiegherebbe così come è stato gestito il cadavere “e quello che è stato fatto“. Quindi, per l’amica di Liliana Resinovich, non solo ci sarebbe un assassino, e quindi sarebbe vittima di un omicidio, ma ci sarebbero anche dei complici.
ATTESA LA NUOVA PERIZIA
Le speranze sulla risoluzione del giallo relativo alla morte di Liliana Resinovich sono affidate a Cristina Cattaneo, l’antropologa forense a cui è stata affidata una maxi consulenza medico-legale. La consegna della perizia era prevista entro il 15 dicembre, ma è stata concessa una proroga di un mese. A tal proposito, per Sergio Resinovich è “tutto già definito“, quindi Cattaneo dovrà far capire meglio cos’è successo. Come riportato da Rai News, ha spiegato di essere certo che si tratti di un omicidio e che la sorella non si sia tolta la vita, bensì sia stata aggredita. Comunque, vuole che vengano chiarite le modalità anche per valutare come procedere.
LILIANA RESINOVICH, L’IPOTESI DI CLAUDIO STERPIN SUL MOVENTE
Anche per Claudio Sterpin si tratta di un delitto e ipotizza anche il movente, cioè che esprimendo l’intenzione di andare a vivere con lui abbia “firmato una specie di condanna a morte“. Comunque, da questa vicenda ritiene di essere stato danneggiato a livello morale, quindi, proprio come fanno parenti e marito, lui da amante rivendica “i diritti di cittadino-amante“. Per quanto riguarda, invece, Sebastiano Visintin, che ha sempre negato che Claudio Sterpin fosse l’amante della moglie, secondo Il Piccolo si è presentato nella zona del sit-in, senza avvicinarsi troppo, perché “è un dolore troppo forte andare lì“, ma il suo auspicio è avere risposte sulla morte di Liliana Resinovich, anche per mettersi il cuore in pace.