Continua a tenere banco la vicenda di Liliana Resinovich, la donna trovata morta lo scorso 5 gennaio nel boschetto dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni. Ieri il programma di Rai Due “Ore 14” condotto da Milo Infante, è riuscito ad intercettare Claudio Sterpin, “l’amico speciale” della donna. L’uomo in un primo momento ha cercato di sottrarsi all’intervista, poi ha rilasciato qualche dichiarazione: “Non so niente. Ero via da quattro giorni. Io l’ultimo ad aver parlato con Liliana? Certo, l’ho detto e non c’è altro. Com’era quella mattina? Normalissima, quello che avevo da dire l’ho detto tutto – tutto – quella mattina in Questura. E’ stato detto, scritto, ma purtroppo non ci sono novità. Io me ne sono ‘scappato’ proprio per non dovere sottostare non dico ad interrogatori, per l’amor di Dio, ma è inutile parlare di cose già dette fino a quando non ne escono di nuove“.



Liliana Resinovich, le parole dell’amico Claudio Sterpin

Claudio Sterpin ha proseguito parlando dell’esito dell’autopsia, atteso a stretto giro: “Io mi aspetto la verità, ma tanto la verità è abbastanza lineare. Non si scappa. Qual è? Deve venire fuori, per filo e per segno, ciò che lei ha fatto nella giornata di martedì anziché fare quello che doveva, e cioè andare alla Tim come ha detto e venire a casa mia tra le 9:30 e le 10, cosa che non è successa, per cui io di più non posso sapere“. Claudio Sterpin, non vedendo arrivare l’amica, ha provato a contattarla invano: “Io le ho fatto un messaggio e più di una chiamata, 3 o 4 in tutto. Nessuno ha risposto ed è chiaro che tutto finisce là, per me. C’è una saracinesca chiusa che si deve riaprire quando viene fuori la verità, io spero prestissimo“. Sterpin ha aggiunto di non aver “mai creduto” all’ipotesi del suicidio dell’amica, cui ieri si è recato a portare una rosa.

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