A sei giorni dalla riesumazione della salma di Liliana Resinovich, trasferita all’Istituto di Medicina Legale di Milano per la seconda autopsia nell’ambito delle nuove indagini disposte dal gip di Trieste per capire se sia stato un suicidio o un omicidio, i familiari e alcuni amici e conoscenti sono stati convocati in Questura per il riconoscimento di un reperto scoperto l’estate scorsa da una giornalista di Ore 14 durante un servizio dal luogo del ritrovamento del corpo. Si tratta di un bracciale, un oggetto ritenuto di interesse investigativo perché, se fosse confermato appartenere alla 63enne, potrebbe provare l’ipotesi di una colluttazione prima della morte.
Tra le persone chiamate dagli inquirenti a verificare se si tratti di un bracciale della donna trovata senza vita a Trieste il 5 gennaio 2022, anche l’amica e vicina di casa Gabriella, la stessa che nelle prime fasi della sparizione avrebbe insistito perché il marito di Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin, presentasse denuncia di scomparsa. Il bracciale su cui si sarebbe concentrata una rinnovata attenzione da parte di chi indaga sarebbe apparso fin da subito simile a quello indossato dalla vittima in alcune occasioni ed è per questo che occorrerà un confronto con le testimonianza di chi conosceva la donna.
Liliana Resinovich, lettera del fratello Sergio al questore
La cugina di liliana Resinovich, Silvia, avrebbe confermato a Ore 14 di aver riconosciuto in Questura “la maglia del braccialetto che la mamma le regalò proprio nel giorno della sua Prima Comunione“. Il fratello della 63enne, Sergio Resinovich, ha scritto una lettera al questore di Trieste chiedendo che si faccia piena luce sulla sua morte e in particolare sulle cause che l’hanno determinata.
La famiglia della vittima sostiene che qualcuno, tra gli investigatori, continuerebe a portare avanti la tesi del suicidio nonostante sia ancora in corso un’indagine sul corpo per capire cosa è successo. Sergio Resinovich non ha mai creduto a questo scenario e continua a battersi perché si arrivi ad accertare i fatti, convinto che sua sorella sia stata uccisa dopo essere stata picchiata al punto da riportare lesioni al volto che in sede di prima autopsia, condotta a margine del ritrovamento avvenuto il 5 gennaio 2022, sarebbero state ignorate.