Claudio Sterpin continua a fare rivelazioni sul suo presunto rapporto clandestino con Liliana Resinovich e, dopo aver parlato dei luoghi segreti in cui si sarebbero tenuti i presunti incontri con la donna in costanza del suo matrimoniocon Sebastiano Visintin, ha rivelato di aver usato anche un furgone per vederla al riparo da occhi indiscreti. Ma non è tutto. Il sedicente amante della 63enne, il cui caso è stato riaperto per volere del gip di Trieste, ha raccontato davanti alle telecamere di Ore 14 di aver avuto una relazione con Liliana Resinovich praticamente per 40 anni: “Non ci siamo mai persi di vista“.



Nella sua ordinanza, il giudice per le indagini preliminari ha chiesto che si analizzino le chiavi trovate nelle disponibilità della vittima al fine di compararle con le serrature dei posti indicati da Sterpin, segnatamente una cantina e una soffitta che l’uomo sostiene fossero teatro degli appuntamenti. Claudio Sterpin si è sempre detto certo che le nozze di Liliana Resinovich e Sebastiano Visintin fossero sul punto di rottura, addirittura lei “stufa da anni del suo matrimonio“. Il marito della donna respinge questa ricostruzione e ritiene che le parole spese da Sterpin finora, a partire dal momento della scomparsa di sua moglie, siano frutto della mente di un “mitomane”.



Liliana Resinovich, verifiche sui luoghi dei presunti incontri segreti indicati da Claudio Sterpin

Claudio Sterpin ha raccontato di recente di aver incontrato segretamente Liliana Resinovich in alcuni luoghi privati di Trieste, precisaemente una cantina e una soffitta “prestati da amici”, e di averla vista anche a bordo di un vecchio furgone che poi avrebbe venduto. I nuovi particolai emersi dalla versione dell’uomo sono parte del bagaglio di punti che il gip ha chiesto di vagliare nell’ordinanza con cui ha disposto nuove indagini sul caso della 63enne. Oggetto delle prossime verifiche degli inquirenti saranno quindi i posti segreti descritti dal sedicente amante della vittima che si troverebbero in via Slataper, in via Giulia e in via Pondares.



Il gip di Trieste Luigi Dainotti, riporta Ansa, ha chiesto alla Procura di accertare se le chiavi rinvenute nel corso della prima indagine a casa di Liliana Resinovich “siano compatibili” con le serrature di quei luoghi, di cui Sterpin avrebbe parlato soltanto di recente. “Ho rivelato l’esistenza di quei nostri luoghi di incontro perché – ha precisato l’uomo al quotidiano Il Piccoloqualcuno ha dubitato della mia relazione profonda con Liliana. Quindi ho portato le prove. Il furgone era mio, poi l’avevo venduto a mille euro alla società Atletica Trieste per metterlo a disposizione. Io lo usavo un paio di volte alla settimana e per vedermi con Liliana. Una volta ci si incontrava nel furgone, un’altra in via Pondares oppure in via Giulia o in via Slataper. Comunque nel 2021, in meno di cinque mesi, io e Lilly ci saremmo incontrati circa una dozzina di volte. Lei aveva le chiavi della cantina, della soffitta e anche della sede di via Pondares“.