Durante la diretta di Ore 14, in onda su Rai 2, è intervenuto nuovamente Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich. Interpellato in merito alle accuse mosse ieri da Claudio Sterpin secondo cui Sebastiano avrebbe dato circa 20mila euro e alcuni hard disk a degli amici, ha respinto le accuse. “Queste buffonate non me le puoi far sentire”, ha detto Sebastaino a Milo Infante, “perché sono cose dette già molti molti mesi fa. La polizia è al corrente di tutto e non capisco perché devo giustificare queste cose con persone che non c’entrano. Saranno cavoli nostri quei 20mila euro”. Ha anche sostenuto che “ormai qua a Trieste hanno capito tutti chi sono Sterpin e Resniovich, l’hanno capito piano piano”. “Cosa mi interessa a me di Sterpin, mi interessa sapere perché Liliana è morta“, ha detto l’ex marito di Lilly.
In merito, invece, all’autopsia su Liliana Resinovich, che confermerebbe la data del decesso ad inizio gennaio, Sebastiano Visintin ha detto che “io ho parlato con l’avvocato, il dottor Varisani, che è consulente e si è attivato da un bel po’, e sono dell’idea che lei è morta il giorno 14 dicembre. Ci sono i riscontri nell’intestino, nel vestiario, e sono cose che dimostrano che è morta in quel giorno là, se qualcuno trova altre soluzioni, per carità ma bisogna vede e capire esattamente com’è stata fatta l’autopsia, se ci sono lacune o che”. (Agg. di Lorenzo Drigo)
IL MARITO DI LILIANA RESINOVICH COMMENTA L’AUTOPSIA
Si torna a parlare del caso di Liliana Resinovich a Mattino Cinque, su Canale 5. Negli scorsi giorni è emerso l’esito della perizia circa la morte della donna di Trieste, deceduta per soffocamento all’incirca 48/60 ore prima del giorno del suo ritrovo, lo scorso 5 gennaio. Mattino Cinque ha avuto in collegamento Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich: “Dove è stata Liliana dal 14 dicembre fino a quando è morta? Noi siamo esterrefatti da queste notizie – ha spiegato l’uomo in diretta tv a Mattino Cinque – ho parlato con il mio avvocato e i nostri consulenti che si sono già messi in relazione con la Procura per poter dare seguito a delle ricerche e visualizzare quello che è stato fatto dei medici dei consulenti della Procura”. Il marito di Liliana Resinovich ha proseguito: “Per noi la morte risale al 14 dicembre o al massimo al giorno dopo. E’ stata uccisa? Non oso pensare che qualcuno le abbia fatto del male e che si sia suicidata è ancora peggio. Bisognerà capire da dove deriva tutto questo dolore e questa voglia di farla finita. Di altro non voglio parlarne, quando avremo i risultati delle perizie fatte sui dispositivi allora forse avremo delle risposte, adesso abbiamo solo supposizioni dette da persone che non hanno titolo a parlare di me e di Liliana”.
“Io sono il marito, come si permettono certe persone a fare insinuazioni? L’avvocato e il nostro consulente – ha proseguito il marito di Liliana Resinovich – hanno fatto richiesta di poter accedere a queste perizie che sono state fatte per capire se sono state fatte in maniera corretta o se vi è qualche dimenticanza. Sono solamente fantasie (le conclusioni ndr), vedremo se avremo un giorno delle risposte”. Su una possibile riesumazione del cadavere: “Mi fa male il cuore, non le ho potuto dare una carenza quando è stata seppellita, ho visto solo una foto da una stampante, e sapere che il suo corpo venga riesumato per altri accertamenti… se sono necessari io non mi oppongo, ma il mio desiderio è quello di sottostare ai desideri di Liliana, ovvero che venga cremata e le sue ceneri essere sparsi nel Golfo di Trieste”.
LILIANA RESINOVICH, L’ATTACCO DEL FRATELLO DELLA VITTIMA E DI CLAUDIO STERPIN
Il fratello di Liliana, intervistato da Mattino 5, punta però il dito proprio contro Sebastiano Visintin: “Non si è suicidata, sicuro. Se si fosse suicidata avrebbe lasciato una lettera d’addio. Sebastiano è responsabile? Di sicuro, se non direttamente ma indirettamente. Ci siamo detti brutte parole al telefono perchè secondo me bisognava fare qualcosa di più. Mia sorella era un bancomat per noi? Mi ha aiutato più volte ma non è vero niente. Ci opporremo all’archiviazione”. Sebastiano Visintin ha controreplicato: “Non ho niente da dire, non voglio beccarmi denunce, io rispetto la sua opinione poi risponderemo quando avremo tutti i risultati. Voglio capire cosa ha messo in moto tutto questo meccanismo in Liliana”.
Mattino Cinque ha parlato anche con Claudio Sterpin, amico di Liliana Resinovich: “Per me Liliana non si poteva suicidare, mai, sicuramente non 40 o 60 ore prima, qualcuno mi deve spiegare dove è stata prima. E’ stata una sincope o è stata uccisa, in ogni caso è stata tenuta da qualche parte, quindi siamo di fronte per lo meno ad occultamento di cadavere o inscenamento di un suicidio, lei non poteva suicidarsi con il futuro che avevamo davanti insieme. Mi aveva mandato messaggi la mattina prima, non è pensabile. Ha fatto la stessa identica colazione 22 giorni dopo la mattina del 14 dicembre e poi si va a suicidare?”. Di nuovo Sebastiano: “Per me Claudio Sterpin è un mitomane, si è inventato tutta questa storia nella sua fantasia, non ci sono prove evidenti di quello che dice, voi avete il coraggio di far sentire le sue cose? Le cose che dice lui… non vi sono prove. Anche l’avvocato mi ha detto che non posso denunciarlo. Lui ha preso fischi per fiaschi. Lui racconta la sua poesia ma non ha elementi di prova. Quando visionerà queste prove io chiederò scusa e mi allontanerò… se tutto questo fosse vero allora è colpa di Claudio Sterpin si è suicidata? Certamente sì, secondo me si è ribellata e questo ce lo diranno le analisi”.