Il programma di Canale 5, Mattino5, è tornato a trattare in maniera molto approfondita il caso riguardante l’omicidio di Liliana Resinovich. Il talk show condotto da Federica Panicucci ha intervistato per l’occasione il marito della vittima, Sebastiano Visintin, che ha spiegato di aver passato una Pasqua e una Pasquetta tutt’altro che semplici: “Come è stato? Drammatico, la solitudine… all’ultima ora mi ha chiamato una mia amica, sono andato a pranzo da lei, sono andato a trovare mia sorella, poi altri amici, ma così con quest’ansia e dolore. A Pasquetta c’è stato un grosso problema – ha proseguito Sebastiano Visentin – alle 3 e mezza di notte mi sono svegliato, avevo il cuore che mi batteva a mille, ero veramente sotto choc, ho chiamato l’ambulanza perchè ho preso veramente paura, tremavo e avevo questo battito fortissimo che non ho mai avuto, mi hanno portato al pronto soccorso, e poi la mattina sono stato un po’ a letto, poi verso mezzogiorno sono andato a farmi un giro in bici”.



Stando agli ultimi esami botanici effettuati sulle scarpe di Liliana Resinovich, sono emerse tracce del boschetto in cui la stessa donna è stata trovata: “Aveva un appuntamento nel boschetto con qualcuno? Non penso assolutamente – ha proseguito Sebastiano Visintin – non è tipo da incontrarsi un in parco, noi andavamo li per fare foto ai fiori durante la primavera, andavamo lì tre volte l’anno, andavamo spesso per camminare, per sentire il profumo della primavera”. E ancora: “In quella fase dell’anno Liliana è probabile sia andata prima? Non credo, d’inverno non si andava lì, si passava qualche volta con le bici ma per attraversarlo, ma non andavamo lì d’inverno. Io ho lavato la macchina la settimana dopo la scomparsa? Era normale, quando si va in bici e si porta la terra dentro… eravamo andati domenica prima a grado, un bellissimo giro, un giro che Liliana desiderava. Non ho visto lettera e scritto di Liliana, se l’avessi trovato l’avrei portato in questura, non avrei motivo da nascondere, la cosa si sarebbe subito risolta”.



LILIANA RESINOVICH, LA CRIMINOLOGA ANNA VAGLI: “NON CREDO ALL’IPOTESI SUICIDIO”

La criminologa Anna Vagli, in collegamento, ha spiegato: “Possiamo supporre che quel terriccio fosse risalente a qualche giorno prima, io francamente all’ipotesi del suicidio continuo a non credere e più si va avanti e più avvaloro l’ipotesi che sia accaduto qualcosa per mano di terzi, lei era ad un bivio esistenziale ma aveva già idee chiare su quale direzione prendere. Lei aveva parlato con Claudio e aveva anche prelevato del denaro, non erano solo parole ma erano fatti. Sebastiano dopo due giorni che era scomparsa ha portato ad amici degli effetti personali, giustificando che non sarebbe più tornata, dopo due giorni, come poteva saperlo?”.



In conclusione le parole di Fulvio, amico di Liliana Resinovich e Sebastiano Visentin: “Se fosse stato Sebastiano lui aveva tutto il bisogno che il corpo venisse ritrovato per una questione economica. Ma ci sono persone che stanno facendo di tutto per far incolpare Sebastiano, se qualcuno avesse voluto in qualche modo spingere ancora di più i sospetti verso Sebastiano, avrebbe fatto in modo di far trovare il corpo”.