Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, è intervenuto durante la diretta di Ore 14, in onda su Rai 2 con Milo Infante. “Son 10 mesi e mezzo che Liliana non c’è più e io ancora nono ho una risposta di quello che potrebbe esserle successo e se qualcuno le ha fatto del male”, ha spiegato all’inizio della sua testimonianza. “Liliana è scomparsa quel giorno da casa ed è morta in quel giorno. La cosa è troppo grande per me, per pensare a tutto quello che emerge, io so che è morta quel giorno lì, poi spetterà a chi è più in alto dirlo”. Sebastiano è poi tornato a parlare del periodo in cui Liliana è scomparsa, dicendo che in “quel primo mese di gennaio ero talmente in difficoltà che mi lavavo con l’acqua fredda, tenevo il riscaldamento spento, mangiavo quel che mangiavo, e per fortuna qualcuno mi ha dato una mano”.
Le precarie condizioni economiche di Sebastiano Visintin dopo la scomparsa di Liliana Resinovich, a suo dire, lo “scagionerebbero” dalle recenti accuse di aver dato 20 mila euro in contanti ed alcuni hard disk a degli amici. “Ho avuto la fortuna di avere delle persone che mi hanno aiutato”, ha spiegato, “figuriamoci se vado io a dare a degli amici 20mila euro. A casa non ci sono mai stati così tanti soldi, 2/3mila euro, qualcosa si, ma così tanto no”. Mentre sulla cara Lilly confessa che “nel momento in cui mi metto a letto e che riesco a dormire, quando mi sveglio penso a Liliana, ogni momento del giorno e della notte penso a cosa le sia successo“.
SEBASTIANO VISINTIN: “ANCORA CONVINTO CHE SIA MORTA IL 14”
Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, è stato ospite stamane del programma di Canale 5, Mattino Cinque. “Dopo la pubblicazione di quello che la Procura ha voluto pubblicare… – le prime parole del marito della donna trovata senza vita a Trieste lo scorso gennaio – io ho sempre la convinzione che Liliana sia scomparsa il giorno 14 e penso che sia morta quel giorno, assolutamente, tutto parla di questo, l’unica cosa che non si riesce a capire dopo l’autopsia e le perizie questi orari e questi giorni. Io ho parlato con il mio avvocato – ha svelato Sebastiano Visintin – e tramite il nostro consulente hanno già comunicato alla Procura di voler nominare un nostro consulente. Ci sono delle incongruenze”.
E ancora: “Il corpo non ha segni, non c’è la mano di nessuno”. Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, è tornata sul giorno della sua scomparsa, il 14 dicembre: “Ricordo tutto quello che è successo quella mattina, ha fatto la lavatrice verso le 6:00 di mattina, è tornata a letto, poi ha messo ad asciugare la roba, poi ha preparato colazione, io ho bevuto solo un po’ di caffe perchè ero in ritardo e me ne sono andato. Perchè si è tolto la fede? Io me la tolgo a casa, ma questo particolare mi ha sorpreso”.
LILIANA RESINOVICH, SEBASTIANO VISINTIN: “RICORDO BENISSIMO QUEL GIORNO…”
Liliana Resinovich prima di morire cercava un appartamento da affittare: “Lei voleva andare via da lì, l’appartamento era molto fredda, siamo andata nelle agenzie, cercavamo una casa per noi”. Poi ha spiegato: “Noi litigavamo? Quello che dicono gli altri... noi eravamo una bella coppia, ci amavano, viaggiavamo, sono cose che dicono sempre le stesse persone. Noi siamo un libro aperto, eravamo una coppia felice, ciò che dicono gli altri non mi interessa”.
Si parla poi di Claudio Sterpin: “Lei è andata da lui per aiutare un amico, ha saputo della morte della moglie, lui viveva da solo e Liliana è andata da lui a dargli una mano e a stargli vicino, non era l’unico che aiutava Liliana. Se lei non mi ha detto nulla riteneva che la cosa non fosse interessante. Voleva divorziare da me? Assolutamente no. Lei cercava su internet divorziare senza avvocato? Non posso rispondere a questa domanda”. Poi ha aggiunto: “Le vere risposte non le avremo mai ma penso sia tutta colpa di Claudio – ribadisce quanto detto ieri – come si permette di farmi i conti in tasca? Io ho fatto la doccia con l’acqua fredda a gennaio, c’è gente che mi ha aiutato economicamente. Claudio Sterpin è una persona mitomane, maschilista ed egocentrica. Per quale motivo lei avrebbe dovuto lasciarmi? Questa è la domanda. Liliana Resinovich non era interessata a scappatelle, non è una poco di buono, dobbiamo rispettarla”. Tornando all’indagine: “Se la Procura volesse archiviare come suicidio io mi opporrei, la cosa peggiore è sapere che tua moglie si vuole suicidare”. Claudio Sterpin, sentito da Mattino Cinque, ha replicato: “Il fatto che Liliana sia morta il 2/3 gennaio rende inutile qualsiasi alibi perfetto per il giorno 14 dicembre, meno male perchè io non l’avevo mentre lui (Visintin ndr) invece sì. Poi ha un avvocato che lo difende, da che cosa? Io non ce l’ho e non voglio averlo. Io ho visto la foto di Liliana morta, sulla faccia sinistra ha un segno profondo, forse uno schiaffo o un pugno. Io e Liliana Resinovich negli ultimi 3 mesi eravamo amanti – ha precisato ancora Claudio Sterpin – noi avevamo deciso di vivere insieme”.