“Liliana Resinovich è deceduta per ‘morte asfittica tipo spazio confinato (plastic bag suffocation), senza importanti legature o emorragie presenti al collo’ e il decesso risalirebbe a 48-60 ore circa prima del rinvenimento del cadavere stesso”: sono state queste le conclusioni alle quali sono giunti i consulenti del pm, Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli, incaricati dalla Procura di Trieste di indicare l’epoca della morte e le cause. La consulenza è stata depositata in queste ore, come ha reso noto mediante un comunicato stampa la Procura della Repubblica.
Il procuratore Antonio De Nicolo ha puntualizzato quanto è emerso dalla perizia effettuata sul corpo di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 a Trieste e ritrovata priva di vita in un’area boschiva il 5 gennaio scorso. Di fatto, si legge su Rai News, “il decesso della donna è avvenuto da 48 a 60 ore prima del ritrovamento, non ci sono né lesioni traumatiche, né segni di lesioni da difesa, solchi o emorragie al collo; i vestiti sono integri e indossati normalmente. In una parola, non c’è alcuna prova dell’azione di terzi”.
LILIANA RESINOVICH, PROCURA: “VALUTEREMO SE LE INDAGINI PRELIMINARI POSSANO DIRSI COMPLETATE”
Stando a quanto riportato nel testo, la morte di Liliana Resinovich è stata da asfissia tipo spazio confinato, come avviene per una persona che aveva la testa in un sacchetto di plastica, ma non ci sono legature o emorragie sul collo. Non essendoci indizi sull’azione di terzi, attualmente rimane in piedi soltanto la pista del gesto anticonservativo, anche se, su quest’aspetto, il procuratore De Nicolo non è ancora arrivato a conclusione alcuna.
Tanto da precisare nella nota suddetta che “questo ufficio valuterà all’esito della ragionata disamina complessiva di tutte le risultanze dell’indagine, rappresentate sia dalle altre consulenze effettuate sia dalle investigazioni compiute in tutte le possibili direzioni dalla polizia giudiziaria, se le indagini preliminari possano dirsi completate o se invece siano opportune ulteriori attività onde non lasciare nulla di intentato per fare piena luce sull’episodio”.