La morte di Liliana Resinovich è stata approfondita nel corso del programma televisivo “Ore 14”, in onda su Rai Due e condotto da Milo Infante. L’inviata Barbara Di Palma ha realizzato un’intervista telefonica a Claudio Sterpin, l’uomo con cui pare che la donna avrebbe dovuto andare a convivere, ponendo così fine al suo matrimonio con il marito, Sebastiano Visintin.



Sterpin ha ricostruito le drammatiche ore vissute tra il 14 e il 15 dicembre, quando ha appreso la notizia della sparizione di Liliana: Mercoledì 15 mi sono presentato in Questura e ho parlato per tre ore. Ho detto tutto quello che pensavo di dover dire in merito alla faccenda della scomparsa di una signora che avrebbe dovuto essere a casa mia la mattina precedente. Questo, non è successo e io mi sono allarmato. Ho iniziato a mandarle dei messaggi che non sono stati mai letti, poi a chiamarla senza successo. Dopo svariati tentativi, mi ha risposto il marito e io mi sono preoccupato. A quel punto ho contattato i loro vicini di casa, che facevano spesso con Liliana e Sebastiano delle gite in bicicletta, affinché si informassero”.



LILIANA RESINOVICH, PARLA CLAUDIO STERPIN: “ERA UNA PERSONA SANA, PACATA E CONSAPEVOLE”

Nel prosieguo della conversazione telefonica con la giornalista di “Ore 14”, Claudio Sterpin ha spiegato che i vicini non hanno trovato Liliana Resinovich a casa e sono rimasti in contatto con il marito tutta la sera, fino a quando, non essendo lei rincasata, hanno convinto il marito a sporgere denuncia di scomparsa. Il mattino successivo Claudio Sterpin è stato avvisato della situazione e, avendo nel suo telefonino messaggi e chiamate, si è recato a dire la sua.

L’uomo tende a non credere all’ipotesi di un gesto anticonservativo da parte di Liliana: “Lei era una persona sana, pacata e consapevole di ciò che faceva. Personalmente escludo un eventuale suicidio. Quel boschetto in cui è stato ritrovato il suo corpo aveva un significato per lei, perché andava spesso a passeggiarci e lì incontrava i vicini di casa e giocava con i loro cagnolini”.