Morte Liliana Resinovich, autopsia non chiarisce causa
E’ morta per “scompenso cardiaco” Liliana Resinovich, la pensionata 63enne scomparsa il 14 dicembre e ritrovata cadavere il 5 gennaio scorso, poco distante dalla sua abitazione a Trieste, in un’area boschiva nei pressi dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni. E’ la prima informazione emersa dall’autopsia nella giornata dell’11 febbraio e che non ha rilevato “traumi da mano altrui atti a giustificare il decesso”. Il procuratore ha tuttavia precisato che saranno necessari gli esiti degli esami tossicologici per conoscere con maggiore precisione la causa del decesso della donna. A riconoscere il corpo di Liliana è stato il fratello Sergio, mentre il marito, Sebastiano Visintin, come riferisce Open, ai giornalisti avrebbe spiegato di non aver potuto vedere il corpo della moglie “perché stavano facendo l’autopsia. Ho visto delle foto fatte con la stampante”, dalle quali tuttavia, ha aggiunto, “non ho visto traumi”.
Per Visintis si tratta di “un momento molto forte”. Ha parlato a lungo con la polizia con la quale è sempre stato molto collaborativo (così come con i giornalisti). “Bisognerà capire cosa è successo. Non ho nessuna idea, solo la certezza che lei non c’è più”, ha commentato addolorato. Sulla morte di Liliana Resinovich, la procura di Trieste ha aperto una indagine che al momento resta a carico di ignori per sequestro di persona e omicidio. Nessuna pista è stata tuttavia abbandonata e non sarebbe ancora del tutto esclusa quella del suicidio.
Omicidio o suicidio? E’ giallo
L’autopsia eseguita sul corpo di Liliana “Lilly” Resinovich, dunque, ad oggi non ha ancora risolto il mistero sulle cause del decesso e non ha chiarito se si sia trattato di un caso di omicidio o suicidio. A non escludere quest’ultima ipotesi è stato proprio il marito Sebastiano Visitin: “Non escludo il suicidio”, ha riferito a Ore 14, “Nelle foto l’ho vista serena. Mi hanno solo chiesto se è lei […] Avrei voluto farle una carezza, ma avevo solo le foto. Ho riconosciuto Lilly, il suo orologio rosa che le avevo regalato, anche il suo giubbotto”.
Al vaglio della polizia ci sono adesso le ultime ore di vita della 63enne, le conoscenze ed i rapporti con i familiari. In tal senso, come riferisce Fanpage.it, sarebbero da ricondurre anche gli interrogatori al marito dal momento che durante i colloqui si sarebbe contraddetto davanti agli inquirenti fornendo versioni diverse. Successivamente si sarebbe giustificato spiegando di averlo fatto per nascondere alcuni lavori in nero che faceva.
Le due versioni del marito Sebastiano Visintin
Sebastiano Visintin in un primo momento aveva dichiarato che la mattina del 14 dicembre scorso, quando della moglie Liliana Resinovich si persero le tracce, lui uscì in bicicletta per provare una nuova videocamera. Nello stesso frangente, aveva spiegato, la moglie si sarebbe dovuta recare in città per alcune commissioni ma non sarebbe poi più rincasata. A smentire il suo racconto furono però alcuni testimoni e Visintin ritrattò svelando che in realtà, quella mattina era impegnato in uno dei suoi lavoretti di affilatori di coltelli e lame per alcune attività della zona. Questo lo portò ad uscire e rientrare in casa diverse volte al fine di consegnare le lame ad alcuni supermercati e pescherie.
Alla trasmissione Ore 14 si era così giustificato: “Ho parlato con la Questura e ho chiesto scusa se le prime volte non ho detto le cose giuste. Non ritenevo opportuno riferire dei coltelli: svolgo quel lavoro per aiutare la famiglia”. I riflettori sono puntati anche sul rapporto di coppia. Non è del tutto chiaro se il marito fosse o meno a conoscenza del presunto riavvicinamento di Liliana ad un suo ex. Sebastiano ha finora parlato di una relazione felice e senza ombre, ma diversi testimoni avrebbero invece riferito di un rapporto ormai logoro e destinato ad un epilogo dopo il presunto avvicinamento della donna ad un amico con il quale in passato aveva avuto una relazione. La conferma arriverebbe anche da una serie di messaggi rinvenuti sul cellulare che Liliana aveva lasciato a casa. E pare che anche il giorno della scomparsa la donna dovesse incontrare l’uomo, prima di far perdere le sue tracce ed essere rinvenuta cadavere nelle settimane seguenti.