Possibile svolta per quanto riguarda il caso di Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita nei boschi di Trieste ormai due anni fa, il 5 gennaio del 2022, dopo essere sparita di casa il 14 dicembre dell’anno precedente. La procura di Trieste, così come si legge su TgCom24.it, ha fatto sapere di aver disposto la riesumazione del cadavere della donna, per sottoporre lo stesso corpo senza vita ad ulteriori esami.



Fino ad oggi il caso era stato trattato come suicidio, ma viste le numerose circostanze che non quadravano e i vari dettagli che sembrerebbero essere incompatibili con una morte auto inflitta, il sostituto procuratore Maddalena Chergia, titolare del procedimento, “ha disposto con la procedura dell’accertamento tecnico non ripetibile il conferimento, a un collegio di consulenti, dell’incarico di riesumazione della salma”, così come annunciato attraverso una nota da parte del procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo. La riesumazione, si legge ancora sul sito di TgCom24, viene segnalata come “opportuna” da parte dell’antropologa forense Cristina Cattaneo, a cui la Procura aveva dato l’incarico di redigere una perizia medico-legale per fare chiarezza sulla morte della 63enne triestina.



LILIANA RESINOVICH, POSSIBILE SVOLTA NEL CASO: RIESUMAZIONE DEL CORPO VERSO LA FINE DEL MESE

Il pubblico ministero ha stabilito, “per una data che si colloca verso la fine del presente mese”, la convocazione degli esperti “chiamati a svolgere tali delicate operazioni, dandone debito avviso ai prossimi congiunti della deceduta e ai rispettivi difensori”.

La notizia della riesumazione del corpo di Lily circolava ormai da diversi giorni e sulla stessa si era espresso, parlando con i microfoni di Storie Italiane, anche Claudio Sterpin, amico speciale di Liliana Resinovich, secondo cui sarebbe ormai troppo tardi per trovare eventuali indizi significativi che possano far pensare ad un omicidio, e a portare ad un eventuale responsabile. Ricordiamo che in questi due anni nessuna persona è stata mai iscritta sul registro degli indagati anche per via del fatto che, come detto sopra, il tutto è stato sempre trattato come un caso di suicidio.