Nel passato di Liliana Resinovich nessun intento suicidario e nessuna volontà di togliersi la vita in costanza della sparizione, avvenuta il 14 dicembre 2021 a Trieste e conclusa con il ritrovamento del suo corpo in un parco, il 5 gennaio seguente. A cristallizzare questo primo punto di partenza nell’analisi della storia della 63enne sarebbe l’autopsia psicologica che i consulenti della famiglia di Liliana Resinovich starebbero limando in via definitiva. Lo riporta la trasmissione di Milo Infante su Rai 2, Ore 14, sottolineando che questi sarebbero i primi esiti del lavoro di studio sul vissuto di Liliana Resinovich, svolto dagli esperti incaricati dai parenti della vittima da sempre convinti dell’impossibilità di un suicidio.



A rappresentare la linea dei familiari di Liliana Resinovich e soprattutto quella del fratello, Sergio Resinovich, sono le parole di Claudio Sterpin ai microfoni della stessa trasmissione. L’uomo, sedicente amante della 63enne fino al momento della scomparsa, sostiene che non possa aver compiuto un gesto estremo e avanza addirittura l’ipotesi di un omicidio su commissione. Le indiscrezioni sull’autopsia psicologica condotta su Liliana Resinovich rivelano che i primi risultati tenderebbero a escludere dall’alveo delle possibilità quella che volesse suicidarsi. Un esito opposto a quanto invece sarebbe emerso dalla consulenza medico legale disposta dalla Procura di Trieste, secondo cui la donna si sarebbe suicidata soffocandosi con dei sacchetti in testa.



Claudio Sterpin su Liliana Resinovich: “Conosco il suo passato e le sue aspettative per il futuro meglio di chiunque”

Liliana Resinovich “stava bene e non avrebbe mai assunto psicofarmaci, né in passato né all’epoca della sua scomparsa. Lo rivelerebbero i risultati, ancora in via ufficiosa e riportati da Ore 14 sulla base di alcune indiscrezioni delle ultime ore, della autopsia psicologica in via di conclusione da parte dei consulenti della famiglia della donna. Nel periodo della sparizione, stando a quanto ricostruito dagli esperti di parte, la 63enne non avrebbe avuto alcun motivo per allontanarsi e far perdere le proprie tracce né per suicidarsi.



Claudio Sterpin concorda con questa linea e sottolinea, ai microfoni della trasmissione di Milo Infante, su Rai 2, di escludere totalmente la pista suicidaria: “Conosco il suo passato e le sue aspettative per il futuro meglio di chiunque. Nessuno al mondo, dal marito ai parenti più stretti, hanno avuto da parte di Liliana le confidenze che io ho avuto. Ne sono certissimo e mi daranno ragione. Di suicidio, dal primo giorno, dico che non se ne parla proprio. Lei non può essere rimasta viva per 20 giorni senza far nulla per mandarmi un segno di esistenza in vita, a me e anche al fratello Sergio. Sono convintissimo. Sapevamo tutto l’uno dell’altro”.