I risultati della perizia Liliana Resinovich arriveranno entro il 15 dicembre. Solamente in seguito a tali risposte si saprà quando Lilly è morta. Fabiola Giusti, biologa ed entomologa, consulente della famiglia Resinovich, ospite di “Ore 14”, spiega: “Il corpo era adagiato su un’edera, molto fragile. È normale un ingiallimento già dopo pochissimo tempo e quei sacchetti, come dice la relazione della dottoressa Vitali, sono spogli, puliti, non ricoperti da parte vegetale e fogliame. Abbiamo solo due piccolissimi escrementi di uccelli e un piccolo millepiede, un animale notturno. Il tempo di giacenza di Liliana Resinovich nel boschetto è di pochissimo tempo, secondo me è stata portata la sera precedente”.
È d’accordo anche Roberta Bruzzone: “Sono d’accordo anche io, è stata lì non più di 48 ore”. A detta della criminologa, “l’elemento dirimente è proprio dimostrare la conservazione della salma. C’è stato un processo di refrigerazione tale per cui sia arrivata lì in uno stato compatibile con la morte entro le 48 ore. Però bisogna dimostrare che sia stata uccisa il 14 e conservata in maniera veramente eccezionale e dimostrare che lì sia stata posta già cadavere”.
Liliana Resinovich, ulteriori esami sulla morte della donna
Fabiola Giusti, biologa ed entomologa, consulente della famiglia di Liliana Resinovich, ospite di “Ore 14”, spiega: “Noi partiamo da una sensazione molto positiva. L’asfissia è confermata, quella è la causa. Il quadro delle lesività verrà descritto come un atto violento. Io ritorno sul fatto che quando mi sono avvicinata al caso di Liliana, ho osservato i video e le foto con poche formiche che camminavano sulla faccia di Liliana Resinovich. Quando siamo arrivati a vedere i sacchi, erano costellati di formiche. Perché un animale così evoluto, così organizzato, ha localizzato Liliana e fino al pomeriggio non l’ha assolutamente lesionata? Una spiegazione che noi possiamo dare è che se il corpo è stato veramente refrigerato, le formiche non lo attaccano”.