Storie Italiane ha trattato anche oggi il caso di Liliana Resinovich, la donna che è morta a gennaio 2022 dopo essere uscita di casa a dicembre dell’anno precedente. Edoardo Lucarelli, inviato di Storie, ha parlato con Sebastiano , marito della vittima: “Io sono stato due volte nel boschetto, una volta con il generale Garofano e una volta con avvocato, ma una cosa molto breve e dolorosa”. E ancora: “In tre anni ne ho sentite di parole, adesso siamo al punto in cui abbiamo bisogno di cose certe. Io sono sereno, non ho niente a che fare con quello che è successo a Liliana Resinovich”.
A metà gennaio arriverà l’esito della seconda autopsia: “Se venisse confermato che è stata uccisa sarà una ulteriore pugnalata sul mio corpo, cosa dovrò fare? Noi siamo spettatori di una tragedia, la stiamo vivendo, siamo solo spettatori purtroppo”. In studio a Storie Italiane la cugina di Liliana Resinovich, Silvia Radin, che replica: “Lui parla del suo dolore, ma quello di suo fratello? Lui dice una cosa poi dopo ne dice un’altra, ma sono tre anni che fa così. Ma qual è il suo dolore? Andando in bicicletta. Lui sta sbugiardando tutti noi, ieri ha tirato fuori le botole di Claudi Sterpin: ma non si vergognano? Ha 85 anni quella persona, si è fatto due settimane di ospedale e gli han fatto quel trabocchetto. Anche io ho le botole in casa, allora vengano anche da me”.
LILIANA RESINOVICH, IL COMMENTO DI SILVIA RADIN
Silvia Radin ha proseguito: “Secondo me lui sa molto cose che non ha mai detto, ma fare il trabocchetto a Claudio mi sembra molto meschino. Per me Sebastiano è uno sconosciuto, è il nulla più assoluto. Ha detto bugie sul funerale, sulla cassa, si è servito della figlia morta dicendo che è morta tra le sue braccia ma non è vero. Sua figlia è morta da sola, persino questo ha usato. Io l’ho sempre trattato bene anche se non mi era simpatico, mi aspettavo che dopo la scomparsa di Liliana ci fosse una unione non queste cavolate in televisione. Lui non ha fatto niente per cercare Liliana e non è mai stato critico nelle indagini, ad esempio come l’hanno maneggiata il giorno del ritrovamento, lui non ha mai detto niente. La mia fiducia la do a chi mi rispetta e a chi merita, lui in questo momento non la merita”.
Di nuovo sulla figlia morta: “Non so perché l’ha usata, andate a vedervi le vecchie registrazioni”. Storie Italiane ha mandato in onda altre parole di Sebastiano, marito di Liliana Resinovich, spiegando: “Dopo tre anni c’è dolore, c’è angoscia, la ricerca della verità, poi ci sono i ricordi belli, le cose che mi danno la forza per continuare. Io in questi tre anni sono stato attendista? Io sono stato per altre strade, ognuno ha le sue opinioni ma questo mi ha aiutato a farmi un’idea di quello che è successo, ma il suicidio assolutamente no”. Quindi si rivolge alla banda dei tenaci: “Cosa hanno fatto loro per Liliana Resinovich? Io non mi sono mai permesso di parlare male di nessuno, ne tanto meno di accusare nessuno, chiedo solo rispetto”.
LILIANA RESINOVICH, LE PAROLE DELL’AVVOCATO COZZA
In collegamento anche l’avvocato Cozza, legale di Silvia Radin, che aggiunge: “Silvia è un famigliare che ha lottato insieme a noi e agli altri parenti per ottenere un risultato che era chiaro fin da subito e spero che ci sia la conferma fra qualche giorno. Dispiace quando sento dire ‘cosa hanno fatto i famigliari’, se non ci fossero stati loro oggi parleremo di altro, ci sarebbe stata la parola fine. Se si sta parlando oggi di omicidio significa che i famigliari hanno fatto moltissimo senza tirarsi indietro su nulla, arrivando ad affermazioni non di parti ma semplicemente con scienza e coscienza, stiamo semplicemente cercando di far emergere la verità. Silvia è una di quelle che più si è impegnata”.
“Oggi sento dire Sebastiano che vuole rispetto, noi non lo abbiamo mai accusato, per noi il risultato principale era quello che si sta raggiungendo, poi il resto lo farà la Procura che ci dovrà dire se si è trattato di un suicidio o meno. La famiglia è stata costretta a scendere in campo perché non veniva ascoltata. Si è parlato fin da subito di suicidio, non si pensava a nessun’altra ipotesi”. Cozza aggiunge: “Non ci fermeremo qui, andranno fatte ulteriori attività di indagini. Ci sono delle lacune, errori grossolani e i famigliari dovranno decidere se procedere a tutela”. Silvia Radin precisa: “Io mi attengo a ciò che ci proporranno i nostri avvocati, certo che ci fa male sapere che si sono comportanti in quel modo con il cadavere di mia cugina. Prima bisognava indagare sull’omicidio e poi scartarlo”.
LILIANA RESINOVICH, LE PAROLE DELL’ALBERGATRICE
Storie Italiane ha parlato anche con la famosa albergatrice dove Liliana Resinovich e Sebastiano si recavano spesso e volentieri: “Erano amici oltre che clienti, all’inizio erano una bella coppia poi nel 2021 il loro rapporto è cambiato, si vedeva che fra di loro non c’era più la precedente armonia, ma non mi sono preoccupata fino al luglio del 2021 durante la quale Sebastiano ha lanciato uno zaino addosso a Liliana Resinovich, urlandole con una faccia spaventosa, sembrava indemoniato”.
E ancora: “Lei aveva gli occhi pieni di lacrime, ha abbassato la testa poi ha preso lo zaino ed è andata in camera. C’è stato poi un episodio in cui Liliana mi ha preso da una parte e mi ha chiesto di darle una stanza con i letti separati perché non lo sopportava più. Poi l’ultima settimana di ottobre ho sentito Sebastiano urlare tantissimo, si sentiva a malapena la voce di Lily, ha urlato come un pazzo”. Quindi aggiunge, ricordando il giorno della sparizione di Liliana Resinovich: “Mi ha detto che è stato un incidente, poi mi ha detto che era fuori di testa. Io non voglio dire che l’ha uccisa, ma non l’ha fatto nulla per cercarla”. L’avvocato Cozza chiosa: “Non so se la signora sia stata sentita in procura dopo queste parole”.