Sebastiano Visintin ha commentato la richiesta di archiviazione della Procura di Trieste per il caso della moglie, Liliana Resinovich, e ha rivelato il suo punto di vista ai microfoni di Ore 14. La trasmissione di Milo Infante lo ha raggiunto, insieme al legale che lo assiste quale parte offesa, Paolo Bevilacqua, per capire quale sia la sua reazione davanti alla conclusione a cui sono giunti gli inquirenti secondo cui Liliana Resinovich si sarebbe suicidata. L’uomo ha espresso il suo dolore per non aver percepito “il disagio” della moglie, con lui da oltre 30 anni, e per non aver colto “segnali di malessere” che potessero far pensare a una sua intenzione di farla finita.
Non sa ancora se si opporrà all’istanza di archiviazione: il suo avvocato ha precisato che ora si valuteranno le conclusioni della Procura per comprendere se vi siano termini per opporsi alla chiusura del caso. Dall’altra parte c’è chi, invece, è fermo nella convinzione che Liliana Resinovich sia stata uccisa: i parenti della 63enne e il sedicente amante, Claudio Sterpin, sono tutti certi che non si tratti di un suicidio. Il fratello della donna, Sergio Resinovich, ha già annunciato opposizione, e su questa scelta Sebastiano Visintin non vuole esprimersi: “In questi ultimi tempi le cose andavano per conto loro, ad un certo punto io non ho più ascoltato quello che dicevano loro, il fratello o Claudio, e non mi interessa. Mi interessa pensare solo a me e a Liliana, a quello che adesso è emerso. Ognuno farà il suo percorso, il fratello farà la sua strada e noi la nostra“.
Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin sull’archiviazione: “Non sappiamo ancora se faremo opposizione”
“Mi dispiace solo di non essermi accorto in tempo del disagio o del malessere di Liliana, sto pensando alla sofferenza che può aver vissuto e sono in attesa di poter capire meglio, per poterci mettere col cuore in pace“. Così, a Ore 14, Sebastiano Visintin ha commentato l’intervenuta richiesta di archiviazione dell’indagine sulla morte di sua moglie, Liliana Resinovich, istanza a cui il fratello della donna ha già dichiarato di opporsi formalmente.
“Valuteremo – ha detto il suo legale, Paolo Bevilacqua –, abbiamo letto le uniche carte ora a disposizione, cioè la richiesta della Procura al gip. Esamineremo l’intero compendio investigativo all’esito del quale, seriamente, valuteremo i termini: se indicare alla Procura eventuali discrasie, eventuali inadenpienze, eventuali percorsi non esplorati. Vedremo la cosa alla luce delle nostre considerazioni e di eventuali riserve. Per opporci bisogna capire cosa c’è o no nel fascicolo“. Totalmente diversa la posizione del fratello di Liliana Resinovich, che ha anticipato la sua ferma volontà di opposizione all’istanza di archiviazione attraverso il suo avvocato, Nicodemo Gentile. “Mia sorella è stata uccisa“, ha ribadito davanti alle telecamere.