Il caso di Liliana Resinovich si arricchisce di una nuova testimonianza che alimenta i sospetti del fratello, Sergio Resinovich, sul marito della 63enne, Sebastiano Visintin. Una donna, titolare di una struttura ricettiva frequentata dai coniugi, ha scritto al fratello di Liliana Resinovich per parlare di alcuni episodi che solo adesso, con l’apertura della nuova indagine, avrebbe trovato il coraggio di raccontare. A darne conto è la trasmissione Chi l’ha visto?, nella puntata del 28 febbraio scorso nella quale ha ospitato il fratello della vittima e trasmesso il contenuto della testimonianza clamorosa.
Sebastiano Visintin ha sempre negato la crisi coniugale sostenuta invece dal sedicente amante di Liliana Resinovich, Claudio Sterpin, e ha ripetutamente dichiarato di aver avuto un rapporto sereno con la moglie fino al giorno della scomparsa, il 14 dicembre 2021. Non avrebbe mai intuito segnali di sofferenza nel loro matrimonio, ma la testimone ora parla di una scena che riscriverebbe il ritratto della coppia portandolo su un orizzonte opposto, fatto di tensioni e litigi, in cui si sarebbe insinuata una velata richiesta d’aiuto da parte della 63enne poi trovata senza vita in un parco di Trieste il 5 gennaio 2022. Nessuno dei familiari ha mai creduto al suicidio e la nuova autopsia potrebbe contribuire a chiarire com’è morta, spazzando via o rafforzando l’ipotesi di un omicidio.
Liliana Resinovich e la lite con il marito Sebastiano Visintin: il racconto della testimone
Nel suo messaggio a Sergio Resinovich, inviato di recente e portato all’attenzione della Procura di Trieste per le dovute valutazioni nell’alveo dell’indagine in corso sulla morte di Liliana Resinovich, la titolare della struttura ricettiva frequentata dalla vittima e dal marito “almeno due volte al mese” ha raccontato qualcosa che smonterebbe l’idillio coniugale descritto a oltranza da Visintin nelle sue interviste e nelle sue dichiarazioni agli inquirenti.
“Sebastiano e Liliana li ho conosciuti nel 2017. Negli anni 2020/21 venivano almeno due volte al mese. Ci sentivamo abbastanza spesso e oltre all’ospitalità era nato un rapporto d’amicizia. Nel luglio 2021 sono venuti presso la mia struttura e ricordo che Sebastiano ha scaricato le valigie e invitato Liliana a portarle in camera. Liliana non ha preso immediatamente le borse per portarle via e lui ha fatto un urlo molto forte e ha lanciato lo zaino in modo aggressivo a terra. Lei si è abbassata per prenderlo. Non avevo mai visto Sebastiano con gli occhi fuori dalle orbite, era molto arrabbiato, faceva veramente paura. In quel momento ho visto che a Liliana veniva da piangere”. La testimone prosegue il suo racconto aggiungendo altri dettagli: “Nel pomeriggio dello stesso giorno ho sentito Sebastiano urlare molto forte. Nei primi periodi davo loro sempre una camera matrimoniale, una volta, non essendoci altre camere, gliene ho dato una con letti separati e bagno fuori dalla stanza. In quest’ultima occasione Liliana mi ha preso per il polso e mi ha chiesto la cortesia di darle, d’ora in poi, la camera con letti separati perché diceva di non sopportarlo più”.
La nuova testimonianza sul caso Liliana Resinovich: “Sebastiano disse ‘È stato un incidente’”
La donna che avrebbe assistito alla presunta sfuriata di Sebastiano Visintin contro Liliana Resinovich nella sua struttura ricettiva, pochi mesi prima della scomparsa della 63enne, in seguito avrebbe contattato l’uomo per parlare proprio della misteriosa sparizione della moglie. La reazione di Visintin, ancora una volta, l’avrebbe sorpresa. “Quando ho saputo che Liliana era scomparsa, ci sono rimasta molto male. Il giorno 18 o 19 dicembre 2021 (pochi giorni dopo la sparizione, ndr), ho chiamato Sebastiano. Mi ha detto di non essersi subito preoccupato perché ognuno faceva la propria vita. Il giorno dopo, o due giorni dopo, gli ho consigliato di cercarla perché poteva esserci il rischio che l’avessero scippata per prendere l’oro, ma lui ha detto che non aveva oro con sé ma l’orologio di plastica che lui le aveva regalato poco prima. A seguito delle mie domande insistenti, Sebastiano si è innervosito e improvvisamente mi ha detto, testuali parole, ‘È stato un incidente’. Poi si è ripreso e mi ha detto ‘Cosa sto dicendo? Sono fuori di testa, non so più quello che dico’”.
Secondo la testimone, Visintin le avrebbe raccontato di aver fatto il riconoscimento della salma e le avrebbe detto che “Lilly era morta serena e bella”. “Continuava a dirmi – prosegue il racconto della donna – che non verrà mai fuori il colpevole, che non verrà mai fuori niente”. Nel 2023, Sebastiano Visintin sarebbe tornato nella struttura e la titolare gli avrebbe “rinfacciato di dire in giro che non litigava mai con Liliana”. L’uomo le avrebbe risposto ammettendo che “negli ultimi sei mesi non la riconosceva più”.
Raggiunto dai microfoni di Chi l’ha visto? per replicare a questa clamorosa testimonianza, Sebastiano Visintin ha dichiarato quanto segue: “Non sono cose che mi interessano, queste cose non fanno parte… Il problema adesso è sapere cosa è successo a Liliana. Mi devo preoccupare di quello che dicono le persone? Io devo preoccuparmi di quello che mi dice la polizia, quello che vogliono sapere, se ho fatto qualcosa che non va bene, per carità, io sono pronto a rispondere”.