Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin hanno litigato per un telefonino? Una cugina della donna scomparsa a Trieste il 14 dicembre e trovata morta il 5 gennaio ha raccontato che voleva acquistare uno smartphone di 1.300-1.400 euro per un parente. Ospite di Quarto Grado, l’uomo ieri ha smentito di avere avuto una lite con la moglie (“Assolutamente no, lo dice lei”), ma confermato di aver espresso la sua contrarietà. “Io non ho mai comprato telefonini nuovi, quelli che davo a Lilly li avevo da un amico taxista che ogni due anni cambia telefono. Mi è stato chiesto di prendere questo telefonino, ma ho detto no perché non ho i soldi e non ho mai preso un telefonino nuovo. Era per mia nipote”.



Ma Liliana Resinovich non era contrariata per questo. Per quanto riguarda l’assenza delle chiavi originali, resta il mistero. “La polizia ha perquisito molte volte, abbiamo cercato ovunque, ma non sono state mai trovate”.

MARITO DI LILLY “NON MI INTERESSA COSA DICE GENTE”

Il timore di Sebastiano Visintin è che qualcuno dopo a scomparsa le abbia portato via o abbia, ad esempio, messo i cordini all’interno. “Quello che pensa il pubblico su di me non mi interessa. Avevo una donna meravigliosa”. Poi è tornato ad attaccare Claudio Sterpin: “Secondo me dovresti andare da uno psichiatra, forse dentro di te hai capito male le cose. Liliana ti voleva bene, starti vicino e parlare, ma forse tu hai visto o capito cose che non c’erano dentro Liliana. Lei forse se ne è accorta troppo tardi”. Il marito di Liliana Resinovich ha un rammarico: “Peccato che non me ne abbia parlato. Forse aveva paura o si vergognava”. Per Sebastiano Visintin la moglie non si è suicidata. Lo ha ribadito ieri a Quarto Grado: “Se esiste una persona che ha fatto del male a Lilly serena sicuramente non lo sarà. Non so come si possa convivere con questo pensiero”.



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