Liliana Resinovich, la morte della donna di Trieste resta sempre un mistero. Vista l’ultima perizia, secondo cui si sarebbe uccisa con un sacchetto, non è da escludere la riesumazione del cadavere: se ne è parlato stamane a Mattino Cinque, e non solo, intervistando Claudio Sterpin, amico della donna senza vita: “Sto male ovviamente”, ha esordito lo stesso.



“Quell’ultima telefonata per me voleva dire solo che ritardava di mezz’ora, l’ultima telefonata è divenuta solo dopo, io ho 83 anni, per me all’epoca era una telefonata come tutte le altre. Ho parlato un minuto e mezzo in quella telefonata? Non è da escludere che ci siamo rimproverati a vicenda perchè ci eravamo sentiti poco negli ultimi giorni”. E ancora: “Io in quella telefonata – ha proseguito l’amico di Liliana Resinovich – avrei dovuto dirle chissà cosa, facendola andare fuori di testa, prendendosi tutto il necessario per venire qui a suicidarsi? Io non sono mai venuto in questo posto fino a che lei non è stata ritrovata”.



LILIANA RESINOVICH, CLAUDIO STERPIN E IL MISTERO DEL SACCO NERO

Poi Claudio Sterpin ha proseguito: “Perchè ho un sacco nero steso nel baule della mia macchina? Serve per non sporcare, ci metto di tutto. Ci avevo messo una macchina da cucire, io ce l’ho da sempre. Lui (riferendosi a Fulvio amico ndr), si impressione per queste cose, mi dispiace”. Di nuovo sul sacco nero: “Per me lei era stata gettata da qualche parte in un sacco nero, per Trieste vuole dire portare via l’immondizia, era una cosa a prescindere, è evidente, non può essere che così: uno si disfa di un corpo e di una cosa ed è quasi naturale…”.



Sulle accuse a Claudio Sterpin, sempre di Flavio, di essersi procurato subito un alibi: “Ho cominciato a parlare quando pochi giorni dopo la sua scomparsa, Sebastiano ha cominciato a dire che aveva un alibi perfetto per il 14 dicembre, minuto per minuto cosa faceva. A me non serve l’alibi per il giorno del ritrovamento di Liliana Resinovich, cos’ho fatto il 4 gennaio? Uno deve avere l’alibi per tutti i 20 giorni, come è sopravvissuta in quel periodo? E’ una bufala enorme. Non si è cambiata, non ha fatto i suoi bisogni, lei è morta il giorno 14, non esiste altro per me”. Mattino Cinque ha mandato in onda anche una breve intervista a Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich: “Eravamo una coppia aperta”, ha spiegato, anche se non è chiaro a cosa si riferisse, e l’inviata di Mattino Cinque ha sottolineato che lo stesso si è un po’ risentito alla domanda. “Non crederò mai che erano una coppia aperta”, ha commentato Claudio Sterpin, che poi ha aggiunto: “So che lei non tornava mai a casa dopo le 17:00, escludo che avesse relazioni nella maniera più assoluta. Sebastiano raccontava frottole sul suo matrimonio già a gennaio, dei soldi in casa ne ho saputo da parte di Lily, affari suoi comunque, io sapevo che non c’erano problemi di soldi in casa”.