A tutti faceva comodo il suicidio, ma Lilly non si è tolta la vita“. A parlare così, ancora una volta, del giallo di Liliana Resinovich è il sedicente amante Claudio Sterpin, che continua a ribadire la sua ipotesi ai microfoni di Quarto Grado chiedendo una nuova autopsia. Gli esiti della consulenza medico legale disposta dalla Procura di Trieste non hanno soddisfatto gli interrogativi della famiglia, certa che Liliana Resinovich non possa essersi suicidata e che sia morta nell’immediatezza della scomparsa (il 14 dicembre 2021) e non, come sostenuto dai consulenti del pm, tra le 48 e le 60 ore precedenti il ritrovamento del corpo (avvenuto il 5 gennaio seguente).



Claudio Sterpin fa un passo avanti nella sua lettura dei possibili eventi che avrebbero portato Liliana Resinovich al decesso, e non scarta l’ipotesi che sia stata vittima di un omicidio su commissione. Qualcuno, secondo quanto da lui teorizzato, potrebbe aver assoldato un “sicario” per assassinare la donna e a suo dire occorre un nuovo sforzo investigativo per accertare le cause esatte della morte. Sterpin parla anche di un altro scenario secondo lui verosimile: il corpo di Liliana Resinovich forse tenuto in un frigorifero, non congelato, e poi deposto sulla scena del ritrovamento poche ore prima che gli inquirenti lo scoprissero. La guerra di vedute tra Claudio Sterpin e il marito della vittima, Sebastiano Visintin, non accenna a placarsi: quest’ultimo lo ritiene un “mitomane” e non esclude il gesto estremo.



Il giallo di Liliana Resinovich ancora senza soluzione: fu davvero suicidio?

Il giallo di Liliana Resinovich, trascorso oltre un anno dal ritrovamento del cadavere, è ancora senza soluzione. La pista privilegiata dagli inquirenti sarebbe quella del suicidio, ma il fratello della donna, Sergio Resinovich, e il presunto amante Claudio Sterpin si dicono totalmente convinti che non possa essere morta in quel modo. Cosa si nasconde allora dietro la scomparsa e il decesso della donna? Per la Procura di Trieste, si sarebbe tolta la vita soffocandosi con dei sacchetti in testa dopo aver infilato le gambe in due sacchi grandi della spazzatura, ma qualcosa, secondo i familiari e lo stesso Sterpin, non tornerebbe.



Anzitutto le modalità in cui avrebbe deciso di compiere il gesto estremo, e alcuni strani segni sul corpo che racconterebbero, secondo il fratello di Liliana Resinovich, una verità opposta: Percossa e uccisa“, aveva detto l’uomo parlando della sua ipotesi a Chi l’ha visto?. A Quarto Grado, la tesi di Sterpin: “Lei è morta il 14 dicembre, non può essere morta dopo. Avrebbe fatto di tutto per avvisare me e Sergio, se fosse stata in pericolo. È morta verso le 9:17, fermate sul suo orologio. È stata eliminata da un qualcuno. Un omicidio su commissione, mettiamola così. C’è gente profumatamente pagata per cercare la soluzione, che lo facciano. Da quello che so io non è stato fatto niente per cercare nessuna traccia, per tanti giorni”.