Continua ad essere un giallo la morte di Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita nei boschi di Trieste a gennaio di quest’anno, per cui non vi sono ancora degli indagati. Nel corso della puntata di ieri di Quarto Grado, il marito Sebastiano Visintin ha aperto una scatola di ricordi della moglie: “Qua c’è Liliana che corre”, dice l’uomo mostrando alle telecamere una giovane Lily in tenuta da maratoneta, foto datata del 1986. “Qui invece i numeri di gara”. E in mezzo ai ricordi affiorano altre memorie: “Claudio Sterpin era suo amico, e le mandava alcune cose”, come ad esempio un biglietto scritto proprio dall’amico della vittima.



Nella scatola vi sono foto e articoli di giornale che celebrano le vittorie di Claudio Sterpin: “Questa scatola penso che gliel’abbia date lui – ha proseguito il marito di Liliana Resinovich – il fatto che voleva bene a Claudio, aveva ammirazione per quest’uomo per la sua vita di carriera e di sportivo… ha raggiunto livelli importanti, quindi bisogna capire se era per ammirazione…”. Quarto Grado si è interrogato in particolare su un ricordo, una busta intestata a Liliana con all’interno una foto di Claudio Sterpin in cui si legge “A Lilly con…”.



LILIANA RESINOVICH, LA SCATOLA DEI RICORDI: IL BIGLIETTO DEL 1985…

A cosa alludeva Sterpin su questo biglietto datato 8 luglio del 1985? Solo ad un sentimento d’amicizia o ad altro: “Nell’85 non ci frequentavamo quasi, ci vedevamo una volta all’anno”, ha spiegato lo stesso amico. E’ possibile che il sentimento di Liliana Resinovich sia durato per 40 anni, e quando sembrava vicina ad iniziare una nuova vita con Claudio Sterpin, abbia deciso di suicidarsi?

La morte di Liliana Resinovich continua quindi ad essere un vero e proprio mistero, anche perchè, come detto sopra, non vi sono ancora indagati per il suo decesso, al momento catalogato come suicidio. Ma sono tante le cose che non tornano vedendo la scena del crimine, e il sospetto maggiore è che la donna sia stata uccisa. Ma chi potrebbe averla voluta morta?