C’era un estraneo a casa di Liliana Resinovich la mattina della scomparsa? La domanda è centrale per i familiari della donna, convinti che una parte delle risposte al giallo di Trieste si celi nella memoria del suo telefono e in quello del marito, Sebastiano Visintin. L’uomo nega di aver usato i cellulari di sua moglie, ma qualcuno, nelle ore in cui nell’abitazione non doveva esserci nessuno quel 14 dicembre di 3 anni fa, avrebbe rifiutato una chiamata in arrivo da Claudio Sterpin.



Si tratta di un nuovo mistero emerso dall’analisi della copia forense del device affidata al consulente informatico incaricato da Sergio Resinovich, fratello di Liliana. L’esperto avrebbe scoperto dai tabulati una telefonata respinta alle 10:56 dello stesso giorno. I coniugi, a quell’ora, secondo la ricostruzione finora cristallizzata erano fuori dalle mura domestiche già da un pezzo. A questo si somma la luce trovata accesa in corridoio, una “dimenticanza” impossibile, secondo i parenti, per una donna scrupolosa come Liliana Resinovich. La vicenda è al centro della nuova puntata di Quarto Grado con un nuovo confronto tra le versioni dei due uomini della vita di Liliana, il coniuge e il sedicente amante che continua a sostenere che sarebbe morta perché voleva lasciarlo.



Sebastiano Visintin: “Non so chi abbia rifiutato quella telefonata”

Intanto continua la battaglia di Sebastiano Visintin per restituire al suo matrimonio con Liliana Resinovich una luce diversa da quella, a tinte fosche, gettata da Claudio Sterpin con le sue dichiarazioni sulla presunta intenzione della donna di andare a vivere con lui. Secondo il sedicente amante, la 63enne sarebbe scomparsa proprio a ridosso di un momento cruciale della sua esistenza: quando stava per dire addio alla vita trascorsa con il marito e porre fine, una volta per tutte, alle nozze.

Interpellato da Pomeriggio 5 in merito alla questione della telefonata respinta dal telefono di Liliana Resinovich il giorno della scomparsa, Visintin ha dichiarato di non aver fatto lui quell’operazione. “Non so chi sia stato, so solo che guardando successivamente le chiamate erano di un numero, non c’era alcun nome registrato. Lei spesso mi diceva che qualcuno le telefonava e ansimava… Non sapevo che era scomparsa, questo è importante. Alle 10:56 io non ero in casa“.