Storie Italiane si è occupato stamane in apertura del misterioso giallo di Liliana Resinovich. Oggi giornata importantissima visto che verrà affidato l’incarico per eseguire la nuova autopsia al cadavere della povera Lilly dopo la decisione di riesumare lo stesso corpo. Storie Italiane ha mandato in onda una testimonianza molto importante, la vista di un anziano vestito di scuro camminare con una torcia e un berretto sulla testa che cercava qualcosa: “Dovevo prendere servizio alle 7:00 all’ambulatorio, stavamo camminando quando ho notato una figura con in mano una torcia elettrica accesa la cui luce puntava verso il basso”.



“La zona è abbastanza buia – ha proseguito la testimone – ma ho visto che si trattava di un uomo, mi è sembrato anziano e vestiva tutto di scuro, portava un berretto con una visiera corta. L’uomo era di altezza media e di corporatura normale, poi ho visto la barba bianca. Ho chiesto al mio compagno cosa ci facesse al buio di notte, ma lui non ha chiesto aiuto. Non sarei in grado di riconoscere l’uomo che ho descritto”. L’avvistamento è giunto a poche centinaia di metri dal luogo dove è stato rinvenuto il corpo di Liliana Resinovich, testimonianza risalente al 6 gennaio del 2022 (messa a verbale), quindi lo stesso esatto giorno del rinvenimento del cadavere.



CASO LILIANA RESINOVICH, STERPIN E IL FRATELLO DELLA VITTIMA SULLA TESTIMONIANZA

Il programma di Rai Uno ha avuto in collegamento anche il fratello di Liliana Resinovich, che ha spiegato: “Non capisco perchè questa testimonianza non è stata più sviluppata, risale allo stesso giorno che è stata ritrovata mia sorella”.

Claudio Sterpin, amico della vittima, aggiunge: “E’ successo la mattina del giorno stesso in cui è stata trovata, è una cosa avvenuta poche ore prima. Io sono convintissimo che lei non può essere stata depositata qui, e di suicidio non se ne parla proprio, è una sciocchezza. Suicidarsi in questo modo… bisogna essere un acrobata o un deficiente. Secondo me Liliana è stata portata qui nella notte fra il 4 e il 5 gennaio 2022, e non prima perchè se no sarebbe stata mangiata dalle bestie”. Claudio Sterpin è tornato sul famoso cordino, spiegando: “La matassa di quel cordino è stata trovata in casa di Liliana, prima non c’era, per combinazione è stato trovato in un cassetto e Sebastiano (il marito della vittima ndr), l’ha portato dalla polizia: anche questo non è stato approfondito, troppe cose”.



LILIANA RESINOVICH, IL COMNMENTO DI GIOVANNI TERZI

Anche il giornalista Giovanni Terzi, in collegamento con Storie Italiane, si dice sorpreso: “Questa testimonianza non è stata portata avanti e uno si fa delle domande, qualsiasi tipo di persona pensa che si getti un’aurea di mistero sulla morte di questa povera donna. L’idea che tutti ci siamo fatti nel momento in cui si è andati dritti verso il suicidio, trova le radici in questa sottovalutazione di una dichiarazione così importante”. Secondo Sterpin: “Lei è stata malmenata forte e portata allo stordimento, poi messa da qualche parte, forse ha sofferto il freddo prima di morire. Lei è morta il 14 dicembre, oltre per la colazione trovata nello stomaco, anche per l’integratore, che aveva preso quel giorno. Lei è stata conservata in un frigorifero, sotto ghiaccio, come fanno i pescivendoli”. Chiusura del fratello di Lilina Resinovic: “Spero che Sebastiano dica la verità e la finisca di dire bugie agli inquirenti”, parole da cui ovviamente prendiamo le distanze.